Rugby, Cus Torino batte Unione Capitolina e vola in Top 10, ma dalla Federugby nessuna premiazione

L'esultanza dei giocatori del Cus Torino (Foto di Nicolò Canestrelli)
di Paolo Ricci Bitti
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Lunedì 6 Giugno 2022, 03:57 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 09:29

«Alla fine ci siamo rimasti male noi per loro. Ma come fa la Federazione italiana rugby a disertare in questo modo una finale per la promozione nella massima serie, per di più con la possibile vittoria di una squadra che avrebbe riportato dopo decine di anni la città di Torino e quindi il Piemonte nel campionato che assegna lo scudetto?».

Già, come si fa?  Se lo è chiesto ieri pomeriggio in via Flaminia a Roma Giorgio Vaccaro, presidente dell'Unione rugby capitolina sconfitta dal Cus Torino. Ora, il presidente di una squadra che ha appena mancato per un capello la promozione al Top 10 dovrebbe avere altro a cui pensare, «ma invece - continua - mi è venuto in mente che nel 2013, quando l'Urc venne promossa nell'allora Eccellenza, la Federazione aveva preparato una coppa e le medaglie per celebrare la promozione alla fine del match decisivo. Questa volta invece, al termine della partita, niente coppa, niente medaglie e neppure un dirigente della Fir in campo. Ma è così che si pensa di sottolineare l'importanze del Top 10?».

«Ci siamo restati male»

«Male ci siamo restati male - conferma Salvatore Fusco, ds dei neipromossi - Si figuri che i ragazzi sono venuti ad abbracciarmi per poi chiedermi: "Dove si fa la premiazione? Dov'è la coppa da sollevare al cielo?". Ho dovuto dire loro che, come avevo appena amaramente scoperto, non c'era proprio alcuna coppa da riportare a Torino».

Due passi indietro. Il primo per ricordare la cervellotica ed evidentemente granitica etichettatura dei campionati del rugby italiano. Sopra tutti ci sono le franchigie professionistiche Benetton Treviso e Zebre Parma che però giocano solo nelle coppe internazionali. 

Poi, scendendo, c'è il Top 10 che sarebbe la serie A, il campionato che assegna lo scudetto. Perché non chiamarlo allora serie A? Mah, chissà: mai giustificate o comprovate ragioni di marketing fecero abbandonare questa logica definizione nel 2001 (A1). E bisogna pure essere contenti per quel "Top 10", perché fino dal 2011 al 2019 questo campionato è stato follemente battezzato "Eccellenza", che in un paese calciocentrico come l'Italia riporta alla quinta serie, altro che scudetto. Una costante Caporetto della comunicazione. Farsi capire ogni volta che si esce dalle ristrette riserve del rugby resta un manicomio. 

 

Sotto il Top 10 c'è la serie A (quella appunto di Urc e, fino a ieri, Cus Torino) che in realtà è la serie B (la seconda serie, insomma, ma si vede che ci si vergogna a chiamarla con il suo nome) e che comunque assegna il titolo di Campione d'Italia, o almeno così c'è scritto nella Coppa che viene - veniva - assegnata.

Poi, scendendo ancora, la serie B (la terza serie) e la serie C (la quarta serie). Poi il rugby italiano è finito. 

Il secondo passo indietro è quello che serve per ricordare che la partita di ieri era senza ombra di dubbio il match decisivo, la finale, per stabilire chi sarebbe salito in Top 10 la prossima stagione: o il Cus Torino oppure l'Urc. Non era più ammessa una terza possibilità, perché entrambi i club avevano già battuto il Valsugana Padova, terza formazione che aveva conquistato l'accesso al minigirone che assegnava l'unica promozione nella massima serie da cui è appena scesa la Lazio. In altre parole, nessuna scusa: ieri sul campo dell'Urc si sarebbe materializzata una squadra promossa nel Top 10. 

Bene, detto tutto ciò, ieri in via Flaminia si è presentato prima del match il vicepresidente Antonio Luisi che ha salutato le squadre e se ne è andato.

Bella la partita, vinta dal Torino sul filo di lana 25-29 grazie a un meta a un minuto dal termine. Tantissimi, per il rugby, i fedeli sulle tribunette. Stiamo larghi: un migliaio, con una settantina di piemontesi. Fumogeni, bandiere, cori da stadio (stadio del rugby ovvero cori sempre "pro" e mai "contro").

Ecco allora l'Itinera Cus Torino promossa - persino come da pronostico - in Top 10. Il capoluogo piemontese, anzi il Piemonte, non partecipava al massimo campionato giusto da 42 (quarantadue) anni, allora con la squadra Ambrosetti Rugby Torino: quasi due generazioni di rugbysti che sotto la Mole non hanno mai lottato per lo scudetto. Anche dal punto di vista geopolitico, dal punto di vista della diffusione del rugby, questa vittoria diventa parecchio importante. Anzi di più, perché la Fir sostiene di aver deciso di puntare sul rilancio del Top 10 per riportare interesse anche nella base della piramide che ha per vertice la nazionale (Sei Nazioni e Mondiali) e le due franchigie (Coppe internazionali). E ancora: nel Top 10 dei piccolo centri quali Calvisano, Mogliano o Colorno entra una città capoluogo di Regione affiancando Roma che nella prossima stagione resiste con le Fiamme Oro.

E così non avere allestito alcunché per premiare i vincitori della partita di ieri non pare certo in linea con questi propositi. Si recupera ai piani alti del rugby una Regione del peso del Piemonte e non spunta nemmeno una medaglietta di stagnola? Non era proprio possibile trovare una coppa e dislocare un dirigente federale per consegnarla a questi cirenei che riportano le partite per lo scudetto a Torino? Magari si potrà rimediare nei prossimi giorni, ma intanto la festa sul campo è sfumata.

«Ci aspettavamo - dice ancora il ds torinese Fusco - un qualche riconoscimento a fine partita: poteva andare bene anche una stretta di mano, una presenza federale per sottolineare l'importanza della promozione nella massima serie, ma tant'è, andiamo avanti. Mi dispiace per i ragazzi, per i giocatori che si attendevano di fare la foto con la Coppa, lo sognavano proprio. Con la Capitolina abbiamo fatto il terzo tempo e insieme abbiamo festeggiato la promozione che arriva dopo una stagione da imbattuti, 18 partite su 18».

Foto di Nicolò Canestrelli

La replica della Fir


"Siamo chiaramente rammaricati dalla delusione provata dagli atleti del CUS Torino e dalla Società, con i cui vertici peraltro il Presidente federale ha avuto modo di congratularsi nell’immediatezza del fischio finale, raggiungendo telefonicamente il Presidente D’Elicio per esprimergli l’apprezzamento di FIR per il traguardo raggiunto.
Per quanto attiene la mancata organizzazione di una cerimonia di premiazione, questa è semplicemente collegata a quanto previsto dal regolamento sportivo e, nello specifico, dalla formula adottata quest’anno per determinare la formazione promossa nel massimo campionato nazionale, con un girone a tre squadre con partite di sola andata tra le vincenti di ciascun girone di stagione regolare. Sebbene la gara di domenica 5 giugno, nel percepito generale, avesse i presupposti per garantire la promozione in Peroni TOP10, gli scenari potenziali prevedevano anche una mancata determinazione della stessa, in caso di pareggio con assegnazione di 3 punti alla Capitolina (bonus offensivo). Di qui la scelta di non prevedere un cerimoniale, rimandando a un successivo momento l'invio di medaglie e Coppa alla squadra promossa".  
 

Il tabellino (dal sito Fir)

Roma, “Campo dell’Unione” 
Serie A, Pool Promozione - III giornata
UR Capitolina v CUS Torino 25-29
Marcatori: p.t. .3’ cp. Romano (3-0); 9’ cp. Romano (6-0); 17’ cp. Romano (9-0); 21’ meta di punizione Torino (9-7); 37’ m. Innocenti t. Romano (16-7); s.t. 3’ cp. Reeves G. (16-10); 8’ cp. Reeves G. (16-13); 13’ cp. Reeves G. (16-16); 18’ cp Reeves G. (16-19); 20’ cp. Romano (19-19); 28’ cp. Romano (22-19); 32’ cp. Reeves G. (22-22); 34’ cp. Romano (25-22); 39’ mt. Civita t. Reeves G. (25-29)
Unione Rugby Capitolina: Romano; Corvisieri (6’st Mastrangelo); Innocenti; Fiore; Santoro (20’st Orelli); Buchalter; Vannini (9’st Crivellone); Faccenna; Zandri; Montuori (15’st Cerqua); Ragaini; Trapasso (20’st Zuin); Ungaro (5’st Sterlini); Rampa (5’st Castelnuovo); Parlati (32’st Berardi)
All. Cococcetta
Itinera CUS Torino: Reeves E.; Civita; Bakchellian; Groza; Caiazzo (29’ Monfrino); Reeves G.; Cruciani; Ursache; Quaglia; Pedicini; Ciotoli (20’st Spinelli); Piacenza; Liguori (27’st Racca); Sangiorgi (13’st Caputo); Modonutto (20’st Valleise)
All. D’Angelo
Arbitro: Alex Frasson (TV)
Assistenti: Daniele Pompa (PE), Luigi Palombi (PG)
Quarto Uomo: Vincenzo Iavarone (PG)
Calciatori: Romano (URC) 7/7, Reeves G. (CUS) 6/6;
Note: PT 16-7. Giornata calda, terreno di gioco in decenti condizioni, spettatori 1500 circa. 

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