dal nostro inviato - ASCOLI Contava solo vincere dopo un eterno anno a pane secco e duro e l'
Italia ha vinto. Ha sofferto, sbagliato, lottato, costruito, distrutto, combattuto ancora e infine ha battuto
Samoa 24-13.
Sul prato del Del Duca di
Ascoli,
Parisse e compagni si sono tolti un peso grande come le montagne della
Laga e adesso possono ripartire con un altro spirito verso i test match con
Argentina e
Sud Africa, verso il
Sei Nazioni, verso la
Coppa del Mondo in Inghilterra in settembre. Andrebbe subito detto della meta di potenza di
Favaro e della meta da fantascienza di
Parisse, ma prima va ricordato che anche questa volta il pronostico era pesantemente avverso agli azzurri e sarebbe stato patriottico scommettere qualche euro su di loro. Pronostico avverso anche perché i guerrieri del
Pacifico sono noni al mondo e gli italiani solo quattordicesimi. Invece questa volta gli allibratori e i tecnici dei siti web masticano amaro, soprattutto dopo aver visto il secondo tempo degli azzurri tornati in campo dopo il the con gli avvoltoi che circuitavano sopra di loro. Dopo il primo calcio del dubuttante
Haimona, gli azzurri non hanno raccolto nulla della vistosa mole di gioco espressa mentre i samoani con il minimo sforzo hanno pareggiato con
Tusi Pisi e allungato con la meta di
Lam. Insomma, 3-10 dopo 40 minuti che hanno raggelato gli 11mila abbandonati spettatori, per non dire degli spettatori di Dmax che per la prima volta trasmette i test match di novembre. Nella ripresa il punteggio è cambiato tre volte: roba per cuori forti soprattutto per chi sa che senza le vitorie della nazionale il movimento rugbystico italico rischia di iniziare a ingolfarsi dopo una crescita tumultuosa. Quello che più atterriva è che non tutti gli azzurri sembravano giocare come se fosse la loro ultima partita, come aveva promesso il capitano
Parisse, un leone ben sostenuto da
Zanni e
Favaro.
Haimona, promosso al suo primo cap, ha intanto accorciato al 43' poi al 47' è arrrivata la meta di
Favaro grazie a un sontuoso carretto della ischia da touche: sorpasso 11-10. Controsorpasso di
Tusi Pisi dopo 4 minuti: 11-13. Risorpasso di
Haimona al 54': 14-13. Match durissimo, punto a punto. A questo punto però si è rivista l'Italia del Sei Nazioni 2013: lucidità, potenza, organizzione a cominciare dalla mischia, ancora una volta la chiave del successo del successo. Dopo la fuga di
McLean e
Campagnaro sulla sinistra la palla è arrivata al mediano di apertura
Haimona che ha fintato il passaggio e poi calciato una palombella giottesca per
Parisse che ha afferrato la palla già in volo supersonico orizzontale come nemmeno
Superman sarebbe stato capace di fare: 21-13 al 65'. Poi il calcio della sicurezza ancora di
Haimona per il 24-13 finale, perché gli azzurri - e questa sì che è prova del rinnovato carattere di tutta la squadra di
Brunel - non hanno permesso agli spiratati samoani di segnare una meta negli oltre 5 minuti di attacchi finali che non avrebbe cambiato l'esito del match. Bentornata Italia.
IL TABELLINO
Italia-Samoa 24-13 (3-10)
Italia: Masi, Sarto (12' pt Toniolotto temporanea), Campagnaro, Morisi, McLean, Haimona, Gori, Parisse, Favaro (29' st Barbieri), Zanni, Furno (24' st Bortolami), Geldenhuys, Chistolini (29' st Cittadini), Ghiraldini (24' st Manici), Aguero (29' st De Marchi). (Palazzani, Orquera). All.: Brunel.
Samoa: Autagavaia (40' st Cowley), K. Pisi, Leota, Leiua (34' st W. Stanley), Lemi, T. Pisi (34' st M. Stanley), Fotualii, Tuifua (27' st Faasavalu), Lam, Faasalele, Thompson (1' st Te. Paulo), Lemalu, Perenise (35' st Toetu), Ti. Paulo (13' st Avei), Taulafo (13' st Afatia). All.: Betham.
Arbitro: Walsh (Neo Zelanda).
Marcatori: nel pt 10' Haimona c.p., 27' T. Pisi c.p., 35' Lam meta, tr. T. Pisi; nel st 3' Haimona c.p., 8' Favaro meta, 12' T. Pisi c.p., 15' Haimona, c.p., 26' Parisse meta, tr Haimona, 33' Haimona c.p.