«Non mi ha mai rivolto la parola. Ha sempre avuto un'espressione ostile», ha spiegato Sasson sottolineando che i membri della delegazione egiziana si sono anche «rifiutati di salire sull'ascensore con gli atleti israeliani». Nonostante questo comportamento, Sasson ha detto di non «aver nutrito odio» nei confronti di El Shehaby e di aver cercato di stringere la mano dell'avversario su richiesta del suo coach Oren Smadja.
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