«Ora è quasi impossibile fare dei controlli, a meno che non ci siano dei sospetti molto forti su qualcuno», dice invece il direttore dell'agenzia dell'Austria, Michael Cepic. «Eppure questo sarebbe il momento giusto per farli - aggiunge Cepic -, perché vanno fatti mesi prima dei Giochi quando certe sostanze vengono assunte per accorciare i tempi di recupero».
In caso di test, essenzialmente a sorpresa, visto che gare e spesso anche allenamenti sono stati cancellati, colui che effettua il prelievo e l'atleta sottoposto a controllo devono essere adeguatamente protetti, «ma spesso - spiega un operatore del settore - i controllori sono persone del mondo sanitario, e come si può chiedere loro, in un momento come questo di spostarsi da dove sono e di utilizzare delle mascherine che mancano perfino a loro?». La direttrice dell'agenzia antidoping francese, Francesca Rossi, sottolinea invece che «avevamo trasmesso il 13 febbraio scorso una serie di raccomandazioni comprendenti nomi di atleti da controllare e di coloro che avrebbero dovuto far svolgere i controlli, e questo prima dei Giochi. Ora è presto per dire che succederà, però non potremo fare tutti i test».
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