Motogp, Morbidelli e Rossi: ecco la nuova éra

Morbidelli e Rossi
di Flavio Atzori
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Domenica 27 Settembre 2020, 09:30
Franco Morbidelli, Fabio Quartararo e Valentino Rossi. La prima fila del Montmelò è una storia da raccontare. Una letteratura di intrecci, di rapporti di amicizia presenti, di giovani exploit e di compagni futuri. C’è Franco Morbidelli, vincitore già a Misano 1, che conferma il suo stato di forma e la sua velocità, conquistando perentoriamente la sua prima pole position in carriera in MotoGp. In terza posizione c’è invece l’eterno Rossi che proprio ieri, ha firmato all’interno del suo motorhome il contratto che lo legherà per una stagione al team Petronas. Prenderà il posto di colui che si trova nel mezzo, quel Fabio Quartararo che nel 2021 passerà sotto le insegne del team interno, proprio in sostituzione del campione di Tavullia. 

MONOLOGO YAMAHA
Sorride Yamaha dunque, che cambia le sue pedine, ma porta in cima tre delle sue moto, quattro nelle prime cinque posizioni, grazie al quinto crono di Maverick Vinales. Sorride ancor di più Dato Razlan Razali, che al mattino mostra felice i fogli del contratto una volta uscito dal motorhome di Valentino Rossi, ed al pomeriggio fa festa per i suoi piloti presenti e futuri. Franco oramai è diventato una certezza.

GIRO DI CLASSE 
Dopo l’esplosione dell’uragano Quartararo, Morbidelli è salito con costanza e caparbietà ai piani nobili della classe regina. Il suo riferimento cronometrico in 1’38.798 è un capolavoro di guida, con un quarto settore degno di essere insegnato nelle scuole per giovani leve. Ha stracciato la concorrenza Franco, relegando a due decimi il suo attuale compagno di squadra, ed a tre il prossimo. E chissà, quest’oggi la corsa potrebbe confermare i valori in campo visti al sabato. «Le battaglie migliori le fai con i peggiori nemici o con i migliori amici» aveva detto Morbidelli alla notizia dell’accordo tra Rossi e quella che è la sua compagine. Di sicuro, il passo gara messo in mostra da entrambi, li proietta come pretendenti al primo gradino del podio. 
Per una Yamaha che sorride, c’è una Ducati dalle due facce. Miller quarto, Zarco sesto, Petrucci nono rappresentano il lato splendente della medaglia. Quello oscuro è dato da un Bagnaia 14°, ma sopratutto da un Andrea Dovizioso 17°. E’ lo strano paradosso di Andrea, che continua a guardare tutti dall’alto della sua prima posizione mondiale, ma che con queste prestazioni, evidentemente, non può minimamente immaginare di conquistare la corona iridata.
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