Lazio, Correa: «Siamo pronti, ma la Juve non sarà stanca». Immobile: «Niente pronostici»

Joaquin Correa in conferenza stampa (foto ROSI)
di Valerio Cassetta
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Sabato 21 Dicembre 2019, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 13:22

Sogna di essere decisivo anche in Supercoppa, Joaquin Correa. L’argentino, autore del secondo gol nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta lo scorso maggio, è pronto a giocarsi il trofeo con la Juventus domenica pomeriggio a Riyadh, in Arabia Saudita: «Sarà una finale di altissimo livello. La vittoria in campionato non conta, l'abbiamo messa alle spalle. Siamo pronti a fare un'altra bella partita imponendo il nostro calcio». “El Tucu” è convinto che il gruppo abbia fatto la differenza: «Ora siamo più uniti, i giocatori sono gli stessi. Ci conosciamo meglio, questo ci sta aiutando molto. Giocare insieme da due stagioni fa la differenza in campo. Dobbiamo continuare su questa strada». Un plauso particolare va all’allenatore biancoceleste, Simone Inzaghi: «Il mister ci aiuta molto - dichiara Correa ai microfoni di Al Arabiya -. Stiamo provando con lui nuove cose quest'anno e siamo contenti essendo più liberi mentalmente». Sulla polemica sollevata da Maurizio Sarri, tecnico della Juventus, convinto che la Lazio sia più riposata, l’argentino glissa: «La Juve ha tanti calciatori pronti per giocare la Supercoppa ed è abituata a scendere in campo ogni tre giorni come noi. Non penso che per loro sarà un problema. Pensiamo a fare il nostro e a regalare solamente una grande gioia ai nostri tifosi». La coppia offensiva con Immobile funziona, «lui è importantissimo per la Lazio». Parole al miele anche per i suoi connazionali avversari Dybala e Higuain: «Ho una buona relazione con entrambi grazie alla Nazionale. Conosco in particolare Paulo (Dybala, ndr) da quando eravamo piccoli e ho un rapporto spettacolare con lui. Calciatore fantastico che rispetto».

DETERMINAZIONE
Concentrato sull’obiettivo anche Ciro Immobile. «La vittoria per 3-1 in campionato è stata una partita bella, quindi sarà difficile ripetersi. Questa è una finale e le finali sono tutte partite singole dove non puoi sapere o fare una previsione del risultato» spiega il capocannoniere della Serie A. «È molto importante comunque essere qui, in una Paese come l'Arabia Saudita - aggiunge il bomber della Nazionale -. Il fatto che questa nazione ospiti una finale del genere deve essere un motivo di orgoglio per l'Italia e per il popolo italiano. Abbiamo anche cambiato posto, da Gedda a Riyad, e questo fa bene al calcio nostrano»

BUON COMPLEANNO
Intanto, aspettando la finale, la squadra ha festeggiato il 23esimo compleanno di Enrico Lotito, figlio di Claudio, presidente della Lazio. Lulic, Parolo, Radu insieme agli altri membri della rosa gli hanno fatto gli auguri nell’hotel di Riyadh. «Cosa ho chiesto per regalo? La Supercoppa» svela Enrico.

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