Il portoghese aveva comunque fatto centro, Luiz Felipe vuole farsi perdonare quel ritardo. Anche se in realtà lo ha già fatto nella stessa sfida con il gol del pareggio. Così è nata l’ultima vittoria contro la Juve della Lazio, così a Riad dovrà essere il copione per alzare un altro trofeo. I biancocelesti dovranno tenere botta, soffrire e punire i campioni bianconeri nel momento giusto. La forza dovrà partire di nuovo dalla difesa domani pomeriggio.
ALLENAMENTO
Ruggisce già il leone Acerbi, non prima d’aver mostrato ancora una volta il suo lato tenero. Il giorno dopo lo sbarco in Arabia, la visita ai bambini del King Fahad National Children Cancer: «Vedervi sorridere mi riempie il cuore! Sempre dalla vostra parte». Alla sua sinistra Radu dovrà far valere tutta la sua esperienza biancoceleste. Aveva sofferto molto nel primo tempo lo scorso 7 dicembre, nella ripresa era salito in cattedra bloccando invece tutte le avanzate bianconere. Inzaghi non si smuoverà dai titolarissimi e dal suo collaudato 3-5-2, ieri lo ha testato nella prima seduta al centro sportivo dell’Al-Shabab contro il 4-3-1-2 con cui si schiererà la Juve. Difficilmente fra i capitolini ci saranno sorprese, anche se a Riad stanno già alzando i teloni per nascondere le ultime prove tattiche.
ENTUSIASMO
Si vuole tenere alta la serenità e la concentrazione. L’hotel che ospita i biancocelesti, è blindato. Vietato l’accesso ai giornalisti, solo i tifosi possono strappare qualche autografo. Ieri mattina qualche giocatore s’è affacciato insieme al dt Peruzzi e diversi turbanti di contorno: «Quest’evento allarga nuovi orizzonti, orizzonti internazionali. Cerchiamo di proseguire su questa strada e di ampliare il nostro brand. Quando vai in questi nuovi mondi, trovi culture diverse e atteggiamenti diversi. Speriamo che ci sia una grande partita per dare una soddisfazione ai nostri tifosi e a quelli arabi». Non vede l’ora di giocare Milinkovic, non sembra distratto dalle nuove voci sul Real né da prossime offerte da 105 milioni: «Per ora la trasferta procede bene, ma aspettiamo la partita», sottolinea il Sergente sorridente, immortalandosi accanto a un tifoso arabo sull’attenti. Immobile si presenta di fronte agli organi di stampa locali addirittura con la kefiah e lancia lo slogan in un inglese un po’ stentato: «We are ready for Coca Cola Super Cup». D’altronde in una città circondata dal deserto, diventa ancora più forte la sete di successo.
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