Sassuolo-Roma, probabili formazioni. Ma Mourinho attacca arbitro e Berardi: «Lo amo e lo odio, prende falli e rigori inesistenti»

Oggi alle 18 il match in trasferta, il tecnico portoghese va ancora all'attacco

Sassuolo-Roma, probabili formazioni. Ma Mourinho attacca arbitro e Berardi: «Lo amo e lo odio, prende falli e rigori inesistenti»
di Stefano Carina
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Domenica 3 Dicembre 2023, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 09:44

ROMA Una vigilia di quelle da ricordare. Anche perché il rischio di non ascoltare Mourinho per un po' di tempo esiste. Soltanto i più ingenui possono pensare che sia dettata dal caso. O dal voler mettere le mani avanti. Quando però José parla - opinabile o meno nei contenuti - lo fa sempre perché segnato da un precedente. E così, l'attacco congiunto all'arbitro Marcenaro, al Var Di Bello e a Berardi, è dovuto ad un trascorso che ha visto lo Special avere dei problemi con i soggetti in questione. Il portoghese non fa prigionieri. Ieri tutta l'attenzione della platea è all'accusa di superficialità lanciata alla squadra giovedì nel post-gara di Ginevra. Alla fine, la questione, si trasformerà in un dettaglio di secondo piano. Mou cambia obiettivi. E l'arbitro designato per il match odierno contro il Sassuolo, Marcenaro, è il primo a farne le spese. Il tecnico non va per il sottile: «Mi preoccupa, lo abbiamo avuto tre volte come quarto uomo e non penso abbia la stabilità emozionale per partite di questo livello. È una gara super importante per noi, non mi lascia tranquillo il suo profilo. Vedrete che sicuramente con lui, Mancini prenderà un giallo dopo 10 minuti e dato che è diffidato salterà la Fiorentina».

Domanda lecita: perché questo attacco preventivo? La risposta è semplice: Marcenaro era il quarto uomo di Roma-Udinese di domenica scorsa e ha suggerito a Massimi l'espulsione di Foti che poi ha rimediato due giornate di squalifica.

Ma c'è di più: già in precedenza - sia a Cagliari che lo scorso anno a Monza - aveva indotto l'arbitro di turno ad ammonirlo. Parole dure che provocano la risposta immediata della Procura della Figc che dopo un paio d'ore apre un'indagine per le dichiarazioni dell'allenatore. Lo Special in realtà non si ferma a lui ma ne ha anche per il Var Di Bello: «Se la devo dire tutta non mi lascia tranquillo nemmeno chi è al Var. Con lui abbiamo avuto spesso sfortuna». Il riferimento è soprattutto a quanto accadde a Napoli nella sua prima stagione in giallorosso, con un rigore non fischiato a Zaniolo (e una mancata espulsione di Zanoli) che portò lo Special durante il match a definire Di Bello «fenomeno» per poi proseguire al fischio finale: «In alcuni momenti ho provato vergogna ad essere lì».

ODI ET AMO

Sistemata la questione arbitrale, è tempo di passare al Sassuolo («È una buona squadra con un buon allenatore, poi giocano una partita a settimana. Hanno qualità e spesso andiamo in difficoltà con loro, sarà una gara difficile») e soprattutto a Berardi: «Giocatore fantastico. Ma bisogna avere più rispetto per l'avversario e per il gioco. È troppo quello che fa per destabilizzare: prende gialli, falli, rigori inesistenti - Io lo amo e lo odio. Se fosse un mio giocatore non mi piacerebbe per niente, con me avrebbe dei problemi». Anche in questo caso l'affondo di Mou non è a caso. A Trigoria non hanno dimenticato quanto accadde nella passata stagione all'Olimpico, quando il nazionale azzurro provocò la sciocca reazione di Kumbulla che lasciò la Roma in 10, perdere per 4-3 contro gli emiliani.

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DIFESA DA RIVEDERE

Un fiume in piena non può essere arginato. E così, ogni domanda - al di là di quando gli viene chiesto con chi ce l'avesse nel post-Servette («Lo sanno soltanto i ragazzi, non cambio idea ma quando c'è feeling è più semplice tornare alla normalità») - diventa lo spunto per un affondo: «Smalling? La mia squadra senza infortuni è una squadra che non può lottare per vincere tutte le partite come Juve e Inter ma può ambire al 4°-5° posto. Tuttavia senza Chris è dura. Se non rientra fino a fine dell'anno solare, vuol dire che non partecipa a 68 allenamenti. E se anche se torna il 31 dicembre prima della Cremonese torna a fare che? A giocare? No, ad allenarsi. Vedete le foto con Kumbulla ma fa riscaldamento e un piccolo esercizio specifico e poi è fuori. Ndicka è venuto qua, molto bene, ben fatto da Pinto. Ricordo però le sue parole perché mi ha detto «è perfetto per la panchina e per crescere con te», ed è invece diventato titolare...».

ULTIMO AVVERTIMENTO

Sistemato il passato e il presente, non lesinando una carezza a Karsdorp («Siamo stati vicini al divorzio proprio a Reggio Emilia ma poi è tornata l'empatia»), non resta che guardare al futuro: «Dico una cosa che mi ha detto un mio amico allenatore...Sapete chi sarà davvero sfortunato per il secondo posto della Roma nel girone di Europa League? La squadra retrocessa dalla Champions che dovrà giocare contro di noi». Si alza e se ne va. Lo show è finito. Sipario.
 

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