La Champions è sul tavolo all'Olimpico, servita all'ora di pranzo. Lo scontro diretto, alle 12,30, pesa più che in passato. Decisivo sia per la Roma che deve finalmente ritrovare il successo in casa dove, in campionato, non ci riesce da 125 giorni (6 pari e 1 sconfitta) sia per il Napoli che, senza vittorie da 4 turni, prova a restare ancora in corsa. Conta, insomma, per entrambe e anche tanto. Guardando la classifica, sono in pericolo e hanno l'obbligo di ripartire. Garcia ha ormai la Lazio in scia, dietro di 1 punto, a insidiare il secondo posto, sotto il quale il francese non è mai sceso da quando è in Italia, e Benitez rischia di uscire dal gruppo delle candidate al podio a 9 partite dal traguardo. FRENATA PER DUE
Deludente, fin qui, il 2015.
MAI AMICI IN CAMPO
Benitez per Garcia è il Maestro, unico capace in Italia di batterlo tre voltePer la verità, finora, il Napoli (3 successi al San Paolo e nessun gol giallorosso) e la Roma (2 vittorie all'Olimpico) hanno sempre sfruttato il fattore campo. Rudi andò a studiare i metodi di lavoro di Rafa quando era al Valencia. Ma, affrontandolo, solo in un caso lo ha copiato e si è messo a specchio, schierando i giallorossi con il 4-2-3-1, il sistema di gioco preferito dallo spagnolo: nel campionato scorso, gara di ritorno, la Roma fu superata di misura a Napoli (1 a 0, rete di Callejon). Il paragone è quasi impossibile: i mediani, il 9 marzo 2014, erano Nainggolan e Strootman (il ginocchio dell'olandese saltò subito: dentro Taddei), i trequartisti Florenzi, Pjanic e Bastos e il centravanti Gervinho. Di quei 6 interpreti, oggi al massimo ne ritroveremo la metà. Ma il 4-2-3-1 può essere pure oggi, e chissà se in partenza, l'idea di Garcia per la sesta sfida italiana contro Benitez. Alzando Pjanic che, il 18 ottobre 2013 all'Olimpico, regalò al francese il successo (il primo qui contro lo spagnolo) con una doppietta. Totti e Gervinho uscirono, infortunati, sullo 0 a 0. E, di nuovo indisponibili (assenti, con loro, pure Castan, Maicon, Keita, Strootman, Ucan e Sanabria), stavolta lasciano spazio a Ibarbo e Doumbia, gli acquisti di gennaio ancora a digiuno. Tocca a loro aiutare l'attacco: 11 reti nel 2015 (in 12 gare), peggio solo il Chievo con 9 e il Parma con 5 (2 gare in meno, però). Mentre Mascardi, l'agente di Iturbe, avverte: «Manuel ha avuto una stagione difficile a causa dell'infortunio. E' un campione ma non è stato capito bene dallo staff tecnico che non gli ha dato fiducia. A fine stagione, con il club e il ragazzo, decideremo che cosa fare. Ho offerte dall'Inghilterra». Torna tra i convocati Balzaretti. La sua ultima gara in A è lontanissima: Roma-Sassuolo, 10 novembre 2013. Ieri ha invece giocato il primo tempo con la Primavera di Alberto De Rossi a Trigoria (2 a 1 contro la Ternana): «L'emozione è fortissima. Ringrazio Garcia per il regalo: essere di nuovo convocato è qualcosa di veramente bello».