Maestro, cosa ha pensato appena ha letto le parole di Totti circa il suo futuro?
«In realtà non ne sono ancora a conoscenza, cosa ha detto?». Gliele leggo: «Se mi venissero a chiedere di tornare alla Roma mi metterebbero in difficoltà, ma direi di no per rispetto della mia decisione. Voglio fare una nuova esperienza». Che impressione le hanno fatto?
«Non ho avuto il tempo di rifletterci e assimilarle, ma credo che siano sue decisioni. È adulto, ormai entrare in queste cose significa entrare nel privato di una persona che se decide così avrà le sue motivazioni».
È grande dispiacere per lei sapere che un simbolo come Francesco potrebbe non tornare mai più a casa?
«Totti è una presenza ideale che continua a esserci sempre, ma che di fatto non ci sta più. Resta comunque troppo forte la sua presenza, non soltanto come dirigente. Sotto sotto confesso c’era sempre la speranza che giorno possa dire “Rieccomi qui”».
Nicolò Zaniolo ha ancora tanta strada da percorrere, ma a detta di Totti ha le carte in regola per diventare un campione. Lei è della stessa opinione? «Mi auguro che lui trovi la sua giusta dimensione anche dal punto di vista del dispendio delle energie. È un ragazzo così energico e forte, ma come tutte le sorgenti di forza deve essere ben calibrato affinché non si sprechi».
Come può aumentare la sua resa?
«Dipende anche dalle posizioni che avrà in campo, mi piace per il suo senso di lotta, combattimento e gioco maschio».
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