NÉ COPPE, NÉ CAMPIONI
Un altro aiuto per Pioli. Né Vlado, né zio Edy avevano potuto beneficiare della miglior campagna acquisti degli ultimi anni. Più gol fatti (21) e subiti (16) non compensano quindi 5 punti persi a Empoli e Verona. A preoccupare è l'involuzione del gioco, vista persino col Varese in Coppa Italia. La Lazio ha puntato sull'ex Bologna per una “rivoluzione calcistica”, fatta di pressing e assalti all'avversario. Eppure, da Delio Rossi a oggi, son passati 5 allenatori e nessuno è riuscito a portarla avanti. Per carità, nessuno “Special one”, ma solo un mago può trasformare una squadra di buoni giocatori in una corazzata di campioni. Tradotto: la campagna estiva è stato buona, ma ha solo sanato gli ultimi quattro mercati mancanti. E nel frattempo i pochi top player sono invecchiati: da Klose a Mauri. Gli errori del passato non si smaltiscono con una sola spesa.
FINITO L'INTEGRALISMO?
Ha le sue colpe, Pioli. Doveva far sbocciare i giovani, ha fatto tornare “piccolo, piccolo” Keita, mai tre volte di seguito in campo per trovare una “misera” continuità. E, pur mettendoci l'anima estate e autunno, il mister non ha ancora tramutato Felipe Anderson in un cigno: magari il brasiliano si sbloccherà dopo il gol al Varese e con l'assenza di Candreva. Perché ora è in ballottaggio con capitan Mauri come trequartista in un eventuale 4-3-1-2 a Parma. Nelle ultime tre partite il baluardo 4-3-3 non ha funzionato, Pioli deve pensare a un cambio di modulo. Perché questo integralismo tattico può diventare la sua più grande colpa, non una carta d'identità.
RIVOLUZIONE BIANCOCELESTE
La Lazio è stanca, il 4-3-3 richiede un incredibile dispendio. Così Biglia può anche azzeccare 55 passaggi su 62 (l'89% a Verona), ma è tutto inutile se i compagni non gli corrono intorno. Diventano persino sterili i cross (49, 7 a destinazione al Bentegodi) se non c'è chi sprinta a buttarli dentro. Possono provarci insieme Djordjevic e Klose a Parma. Perché la rivoluzione biancoceleste è meno utopistica solo se tutti ci credono e si battono uniti. Non certo se continuano a scoppiare focolai interni qua e là.