Champions, Lazio contro il Bruges alla ricerca di un punto atteso venti anni

foto ROSI
di Alberto Abbate
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Martedì 8 Dicembre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Un punto atteso vent’anni, dal novembre del 2000 quando la Lazio passò il primo girone e, per la formula di allora, approdò alla seconda fase a gruppi. Lotito lo sogna da sedici: questo è il momento più alto della sua gestione, da quando nel 2004 salvò la Lazio, oggi può davvero dire d’averla riportata ai vecchi fasti. Manca lo scudetto, ma ora è più vicino Cragnotti. A un punto ci sono gli ottavi e il presidente stavolta non poteva proprio non ricordarlo ai suoi giocatori. Quasi all’ora di cena ieri è piombato nel ritiro di Formello per vivere con la squadra una delle vigilie più importanti. Lancette fissate per stasera alle 18.55 su tutti gli orologi dei tifosi laziali: contro il Bruges si giocano la storia, i ragazzi d’Inzaghi. Lui era in campo quando centrarono la qualificazione per la seconda fase e ultima volta, i colori biancocelesti. Oggi non è più in pantaloncini, a Simone i capelli sono diventati i bianchi, ma la sua saggia emozione traspare alla vigilia nelle sue frasi: «È come una finale per noi. E noi le abbiamo giocate bene in questi 4 anni. Abbiamo vinto trofei, raggiunto la Champions dopo tanti sacrifici. Ora possiamo mettere un’altra medaglia in bacheca. In questo cammino europeo siamo forse andati oltre le aspettative, ma io ho sempre creduto nel passaggio del turno. Con 9 punti in 5 gare, il traguardo sarebbe già stato centrato in altri gironi. Questo dimostra quanto siamo forti. Ora manca la matematica, gli ultimi 90 minuti. Dovremo giocarli con la testa libera e il cuore che ci hanno sempre contraddistinti». Serve almeno un pari. E potrebbe sembrare una formalità in casa contro i belgi per una squadra che ha tolto 4 punti su 6 al Borussia, senza mai perdere nel proprio gruppo, nonostante la continua emergenza Covid. Eppure il rischio più grande sono proprio gli avversari, vivaci e brillanti e con meno pressioni dei biancocelesti. Sono al massimo, le motivazioni. Ma invocano la massima concentrazione Lotito e Inzaghi: basta un errore per gettare al vento la partita della vita e i complimenti sinora racimolati.
SOCIETÀ
E anche tanti milioni: ne valgono dieci, gli ottavi, da aggiungere ai 35 già incassati e alla quota del market pool da dividere con le altre squadre italiane partecipanti. Soldi che servono come il pane anche alle casse biancocelesti per gli impegni futuri, sopratutto alle luce degli stadi chiusi e dei contenziosi sui diritti televisivi. Il presidente non ha voluto aggiungere pressione con ulteriori discorsi, ma stasera i tribuna saranno congiunte le sue mani, finalmente di nuovo al fianco del dt Peruzzi dopo un ulteriore vis a vis. Squadra dirigenziale che raggiunge questi risultati vincenti non si cambia e si va avanti. Verso traguardi internazionali sempre più importanti.
SORTEGGIO
Sono tornati i biancocelesti e non si pongono limiti.

Primo obiettivo comparire lunedì prossimo a mezzogiorno nell’urna di Nyon per i nuovi sorteggi. E chissà contro quali avversari. Perché esiste ancora la chance di sorpassare in classifica il Borussia (davanti di un solo punto), se non dovesse vincere stasera in contemporanea in casa dello Zenit. Battendo il Bruges la Lazio così si qualificherebbe persino come prima del girone e, con un sorteggio meno proibitivo, avrebbe maggiori opportunità di fissare addirittura i quarti. Prospettive oggi ancora inimmaginabili, meglio pensare a piccoli passi. Già per gli ottavi ci son voluti vent’anni.

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