Lazio, questione di testa: oggi alle 18 contro l'Udinese i biancocelesti vogliono dimenticare Leverkusen e Chievo

Lazio, questione di testa: oggi alle 18 contro l'Udinese i biancocelesti vogliono dimenticare Leverkusen e Chievo
di Emiliano Bernardini
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Domenica 13 Settembre 2015, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 19:24
ROMA Un pomeriggio da Lazio, uno di quelli dove tutto sembra contro: l'umore, i risultati, i nervi tesi e gli infortuni. Oggi alle 18 all'Olimpico Pioli e la sua banda di bravi ragazzi devono rialzare la testa dopo i due ceffoni ben assestati da Bayer Leverkusen e Chievo. La sosta è servita a diluire lo sconforto, ma la realtà è che da adesso sarà vietato sbagliare, o meglio, vietato collezionare un'altra figuraccia come le due elencate prima. C'è bisogno di carattere per tornare a volare in alto e ristabilire il feeling con i tifosi che, lo testimonia il dato degli abbonamenti, sono già sul piede di guerra. L'appuntamento non è certo dei più semplici perché all'Olimpico arriva l'Udinese. I friulani sono una squadra difficile da affrontare e che alla prima hanno fatto un brutto sgambetto alla Juventus. La storia del recente passato, poi, fa tremare i laziali che ogni volta che hanno affrontato i bianconeri sono sempre usciti con le ossa rotte. Per ben due volte, infatti, i friulani hanno strappato al fotofinish all'allora squadra di Reja la qualificazione ai preliminari di Champions League. E nello scorso campionato la gara d'andata, decisa dalla rete di Thereau, decretò la prima sconfitta all'Olimpico della Lazio.
ATTENTI A TOTÒ
I numeri, però, sorridono al club biancoceleste, un po' meno a Pioli. Quello di oggi sarà il 73esimo confronto diretto in serie A tra le due squadre. Il bilancio è a favore della Lazio: 30 successi biancocelesti, 24 bianconeri e 18 pareggi. In particolare all'Olimpico il bollettino parla di 17 vittorie della Lazio, 11 dei friulani e otto pareggi. L'ultima X è il 2-2 del dicembre 2011, da allora due vittorie dei biancocelesti e una per Di Natale e compagni. A proposito di Totò è lui la bestia nera del club di Lotito. Il capitano dell'Udinese ha affrontato ventidue volte in carriera la Lazio collezionando sette vittorie, sei pareggi e nove ko. I colori biancocelesti portano bene al numero 10 bianconero che contro i capitolini ha realizzato ben 13 gol. Il napoletano ha segnato di più solamente alla Sampdoria, 14 reti. Non sorride Pioli che in otto precedenti ha sconfitto solo una volta i bianconeri (lo scorso febbraio al Friuli), per il resto i risultati parlano chiaro: tre sconfitte e altrettanti pareggi.
MENTALITÀ
Parlavamo dell'aspetto mentale, il tallone d'Achille della Lazio di questo inizio stagione. Tanti i problemi che hanno trasformato Candreva e compagni in una squadra fragile. Pioli conosce bene il clima dello spogliatoio e non manca di rimarcare: «Per noi è indispensabile la solidità mentale, dobbiamo avere consapevolezza nei nostri mezzi e superare le difficoltà tutti insieme. Bisogna essere squadra nei momenti duri, nell'ultimo periodo abbiamo peccato in questo». Ma la tesi che, rispetto alla scorso anno, i suoi giocatori pensino più all'io che al noi non lo trova affatto d'accordo: «Non la penso affatto così, poi certo i risultati fanno la differenza nei giudizi. Ma vedo un gruppo unito. Adesso dobbiamo pensare solo a quello che dobbiamo fare da qui in avanti. Ho grande fiducia nel mio gruppo».
NUOVA PELLE
Il tecnico di Parma deve fare di necessità virtù e considerando gli assenti fa un cambio di modulo. Sarà 4-2-3-1. Senza Biglia ci sarà un centrocampo a cinque con Parolo e Cataldi davanti alla difesa, dove farà il suo esordio il giovane Hoedt. Escluso ancora una volta Felipe Anderson, torna capitan Mauri nel ruolo di trequartista. Keita, sarà l'unica punta. Ma al di là degli uomini oggi pomeriggio conterà solo la testa.