Lazio, la provocazione degli ultras in uno striscione a favore di Khalid Salman, secondo cui l'omosessualità è «una malattia mentale»

Il un comunicato il settore caldo dei tifo laziale era presente anche un attacco ai potenti del calcio, definiti come "benpensanti", con riferimento al Mondiale in Qatar

Lazio, la provocazione degli ultras in favore di Khalid Salman, secondo cui l'omosessualità è «una malattia mentale»
di Valerio Marcangeli
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Venerdì 11 Novembre 2022, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 12:06

Mentre ancora rimbomba il boato dell'Olimpico per il guizzo di Luka Romero valso il secondo posto in Serie A, gli ultras della Lazio tornano a far parlare di sé. Come facilmente riscontrabile sui social, nella serata di ieri nei pressi di ponte Milvio è comparso uno striscione con scritto: «Khalid Salman... Gli ultras della Lazio ti sono vicini». Un messaggio di vicinanza nei confronti dell'ex calciatore e attuale ambasciatore del Mondiale in Qatar.

Cosa ha fatto Khalid Salman?

Ma cosa ha fatto Khalid Salman? Intervistato di recente dall'emittente tedesca Zdf, ha descritto l'omosessualità come un «problema mentale» dopo aver detto che chi arriva in Qatar deve rispettare le regole vigenti.

Nel Paese arabo l'omosessualità è punita per legge, è «haram», ovvero “proibita”. Durante il servizio, una volta detto ciò, si vede chiaramente un operatore che arriva a interromperlo e solo a quel punto Salman precisa che si tratta di sue idee. Dichiarazioni che hanno generato molte polemiche, ma soprattutto fuori dal mondo del calcio, mentre quest'ultimo è rimasto fin troppo inerme.

Caduta di stile o provocazione?

Un comportamento che non è sfuggito alla Curva Nord biancoceleste. In seguito al giusto supplemento di indagine richiesto dal Giudice Sportivo per presunti cori antisemiti durante il derby, la frangia più calda del tifo laziale ha diramato un comunicato a propria difesa. All'interno di quest'ultimo era presente anche un attacco ai potenti del calcio, definiti come "benpensanti", con riferimento al Mondiale in Qatar: «Gli stessi benpensanti che hanno accettato in silenzio, con la coda tra le gambe, di parlecipare ad un Mondiale in Qatar dove i diritti umani vengono calpestati quotidianamente e dove le donne vengono fustigate e lapidate ogni giorno. Benpensanti che si sono venduti al denaro piegando la testa dinnanzi ad uno dei Paesi più antisemiti, omofobi e dittatoriali della storia e che hanno chiuso gli occhi davanti agli oltre 6500 lavoratori morti durante la costruzione dei nuovi stadi. Benpensanti che hanno avallato le frasi dell'ambasciatore "l'omosessualità è un disturbo mentale"». Ecco perché dopo lo striscione di ieri sera pro Salman sorge il dubbio: caduta di stile o provocazione?

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