La Lazio va all'attacco: Lotito ha già segnato sei colpi. «Adesso in quanti si abboneranno?»

La Lazio va all'attacco: Lotito ha già segnato sei colpi. «Adesso in quanti si abboneranno?»
di dal nostro inviato Alberto Abbate
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Martedì 12 Luglio 2022, 06:18

AURONZO - Questa nuova Lazio pensa in grande e va all'attacco. Incredibile l'imprinting di Sarri, innanzitutto nella testa di Lotito. È un altro, spende e spande, nelle ultime due settimane è uno e trino: scouting, ds e patron. Non a caso Tare non andrà al Parma, che lo ha sondato, ma si guarda intorno con un anno d'anticipo. Lotito ha ormai preso tutte le trattative in mano, assicura di aver speso già oltre 50 milioni per 6 colpi fra cartellini, commissioni e bonus: 8+2 Marcos Antonio, 7+3 Cancellieri, 6+1 Mario Gila 6+1, 7+3 Casale, 3 Romagnoli e 7+3 Luis Maximiano. Ed è in arrivo il settimo rinforzo. Lo Spezia rifiuta anche 4 milioni per Provedel, ma Lotito in porta ha già bloccato per 2,5 milioni anche Wladimiro Falcone dalla Samp come secondo: potrebbe restare alla Lazio oppure essere girato ai liguri per il portiere friulano, preferito da Sarri ma poco disposto a fare il vice a Formello. Il tecnico potrebbe comunque convincerlo a giocarsi le sue carte, anche se Luis Maximiano è stato rassicurato sul ruolo di primo. Un affare spinto e favorito dall'agente Mendes, che ha promesso a Lotito di aiutarlo a scovare offerte per Milinkovic da almeno 60 milioni all'estero. Il presidente dovrà rientrare dei soldi spesi, dopo essersi svenato. Intanto Sarri ha finalmente parlato con Sergej, sarebbe felice di trattenerlo in questo gruppo ambizioso, ma non ostacolerà la sua voglia di Champions. Eventualmente vorrebbe sia Ivan Ilic che Piotr Zielinski al suo posto, come scritto in quella carta privata controfirmata da Immobile prima del ritiro.

TIFOSI SORPRESI

Sinora Lotito ha mantenuto ogni accordo.

Un mercato che meriterebbe tutt'altri numeri al botteghino: «Adesso vedremo quanti faranno l'abbonamento». Lo hanno sottoscritto in appena 6900. Numeri in contrasto con le reazioni dei tifosi, che in effetti si dicono stupiti da questi fuochi d'arficio: «Non siamo abituati a tutti questi rinforzi, ringraziamo Sarri dice Alessandro a Radio Sei - e Ciro che si sono resi garanti di una grande Lazio». No, va ringraziato anche il patron: «Lui mette mano al portafoglio scrive Francesco su Facebook e finalmente aveva promesso una rivoluzione nell'organigramma, un nuovo modus operandi e ha mantenuto l'impegno». Certo, c'è sempre chi non è mai contento: «Servirebbe ancora un terzino sinistro (piace Valeri, in ballo Emerson Palmieri da un anno, ndr) e un attaccante per essere competitivi per la Champions».

Sarri ha riparlato con Dries Mertens, che non sarebbe comunque soddisfatto d'essere solo l'altro Ciro. La caviglia e l'età di Immobile (tornato ieri pomeriggio a volgere un lavoro atletico insieme a Radu) spingeranno a ulteriori riflessioni in seguito, ma il campo ora regala ottimismo. Cancellieri si sta già impegnando a sostituirlo: strepitosa la prova da centravanti contro l'Auronzo, per i movimenti, Sarri è impressionato. Poker a parte, dopo un anno di rodaggio, migliorano anche i guizzi da falso nueve di Felipe Anderson. Pedro è già al top, è cresciuto tantissimo Luka Romero sull'esterno. Zaccagni ha mostrato trivele, assist e prodezze a giro nell'ultimo allenamento. Luis Alberto è supermotivato e accetterebbe solo il Siviglia (non la Fiorentina) per l'addio. Insomma, la nuova Lazio di Sarri si prospetta una macchina da gol più prolifica (77 reti) dello scorso campionato. Non c'è spazio per Muriqi, che ieri ha superato brillantemente le visite mediche e ha confermato: «Non resto alla Lazio». Gli esami erano propedeutici a quelli che il kosovaro ripeterà con il Bruges fra qualche giorno: Lotito minaccia di rivolgersi alla Fifa per l'affare da 11 milioni al momento sfumato. Il Maiorca rilancia a 9 milioni, ma non bastano per coprire un buco, anzi in questo momento una voragine a bilancio.

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