Da Pioli a Di Francesco: la Lazio sceglie
il tecnico, ma in pole c'è Simone Inzaghi

Da Pioli a Di Francesco: la Lazio sceglie il tecnico, ma in pole c'è Simone Inzaghi
di Daniele Magliocchetti
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Lunedì 2 Giugno 2014, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 20:25
Una panchina rovente. Tanti nomi in ballo, ma ancora nessuna certezza per la Lazio. Il dopo-Reja è cominciato da tempo, Lotito si guarda attorno, ha qualche idea, una davvero coraggiosa che porta a Simone Inzaghi, altre due, al momento più distanti, ma da tenere comunque in considerazione come Pioli e Di Francesco. Dall’allenatore parte il nuovo progetto, ovvero una squadra con una precisa identità di gioco e con un discreto numero di giovani. Un modo per resettare e ripartire.



MILAN STYLE

Inzaghino è la grande tentazione e, in un certo senso, la strategia più logica da percorrere, soprattutto in un periodo delicato come questo e dopo l’avvento dell’Academy biancoceleste. L’attuale tecnico della Primavera, nonostante non abbia ancora una grande esperienza, ha dimostrato di saper lavorare bene con i talenti. Qualcuno, conoscendo il suo passato da giocatore, non lo direbbe, ma Simone ha carisma, sembra quasi nato per fare l’allenatore ed è ben considerato anche tra i “vecchi” della rosa. Cosa, questa, che non guasta affatto. Lotito vorrebbe tanto osare, ma allo stesso tempo è titubante un po’ per l’ambiente e tanto per l’anno appena concluso. Una stagione che non è andata come la società si augurava. In questi giorni, anche per questioni di Lega, il patron ha avuto modo di parlare con alcuni suoi colleghi e tra questi c’è Adriano Galliani. L’Ad rossonero, che ha appena scelto Filippo, l’altro Inzaghi, per la panchina del Milan, ha esortato l’amico Claudio a non avere timore e fare altrettanto.



LE ALTRE SCELTE

Subito dietro ci sono Pioli che, guarda caso, sta trattando la rescissione con il Bologna e spera tanto in una chiamata, anche se i primi a cercarlo sono stati i futuri proprietari del Cagliari. In fila c’è pure Eusebio Di Francesco, molto stimato dal diesse Tare. Il tecnico del Sassuolo ha una filosofia spregiudicata e un modo di giocare aggressivo che ben si sposerebbe con la mentalità che vorrebbe avere la Lazio. Venerdì prossimo ci sarà probabilmente l’ultimo atto con Reja. Il goriziano si incontrerà con Lotito e i due parleranno. Colpi di scena non ci dovrebbero essere, ma è pur vero che si diceva la stessa identica cosa a febbraio del 2012 con le “irrevocabili” dimissioni di Edy e l’arrivo di Zola nella capitale, poi ci fu un finale pittoresco e un clamoroso ribaltone, con il goriziano che fece pace, chiarì tutto e restò fino al termine della stagione. Stavolta però la scena sarà diversa e, probabilmente, scontata.



PISTE E TRATTATIVE

Allenatore a parte, Lotito vuole stringere per de Vrij e Astori. Per l’olandese si attende l’ok definitivo del Feyenoord, ma il giocatore strizza l’occhio alla Lazio e dal ritiro della nazionale ammette: «C’è una trattativa in corso, potrei lasciare il mio club». Per il centrale del Cagliari si attende una risposta in settimana da Cellino, ancora proprietario e primo interlocutore del Cagliari. Su Astori c’è anche la Fiorentina, ma stavolta la Lazio sembra essere leggermente in vantaggio, anche per una preferenza da parte dello stesso difensore. Infine, la querelle Candreva. Il giocatore verrà riscattato da Lotito, ma dopo si dovrà parlare pure con l’azzurro che desidera fortemente un adeguamento del contratto. E’ questo l’unico vero problema perché con l’Udinese è fatto tutto o quasi.
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