Roma, largo ai giovani: promossi i primavera e bocciati i senatori

Milanese (foto Mancini)
di Stefano Carina
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Sabato 12 Dicembre 2020, 07:30

Del ko i Sofia rimane poco. O molto. Tutto dipende dalla prospettiva utilizzata. Perché se doveva servire a valutare qualche seconda linea, utile magari ad entrare nella rotazione dei titolari (il riferimento è soprattutto a Perez e Diawara) meglio voltare pagina. Se andava utilizzata per mettere minuti nelle gambe ad elementi a corto di condizione (Kumbulla e Smalling) il bicchiere inizia a riempirsi. Se doveva rappresentare una prova in ottica gennaio, le prestazioni di alcuni singoli somigliano a dei saluti anticipati (Fazio e Jesus). Se invece era l’occasione per valutare i giovani, è una serata che al di là del ko, andrà ricordata. Perché non capita tutti i giorni che vengano schierati dal primo minuto 4 giocatori nati dopo il 2000 e che un altro, classe 2002, subentri nella ripresa. Contro il Cska è accaduto: Boer in porta, Kumbulla in difesa, Bamba e Milanese in mediana più Tripi nel finale (oltre a Bove e Ciervo rimasti in panchina). È chiaro che l’albanese ha un valore e un’esperienza diversa ma l’impiego dei 4 ha permesso a Fonseca di schierare l’undici più giovane (24 anni e 318 giorni) impiegato dai giallorossi nella storia della Europa League, dopo quello contro l’Aris (24 anni, 269 giorni) del settembre 2005 (5-1 all’Olimpico).


TALENTO SALENTINO
Ognuno di questi ragazzi, nel loro piccolo, ha scritto un pezzetto di storia. Bamba (18 anni, 192 giorni) è diventato ad esempio il calciatore straniero più giovane a debuttare in Europa League con la maglia della Roma. Boer, a 18 anni e 212 giorni, è invece il secondo portiere esordiente più giovane a scendere in campo in gare ufficiali, dietro soltanto a Peruzzi (17 anni e 300 giorni nell’87).

C’è poi Milanese che l’altra sera ha rubato un po’ la scena agli altri. La sua è una storia da raccontare: 4 anni fa, Conti riceve una telefonata da Miccoli che lo invita a venire a vedere il ragazzo. All’occhio esperto di Bruno basta poco per capire che il ragazzo classe 2002, cresciuto nell’Academy di San Donato di Lecce, ha un quid in più. Da lì il trasferimento a Trigoria dove il salentino fa tutta la trafila delle giovanili. Il resto è cronaca recente: dopo l’assist per Pedro con il Cluj è arrivato anche il gol al Cska. Alla palla in rete è poi seguita quell’esultanza con le mani in testa, tanto originale quanto spontanea. Nel calcio dei cuoricini, dei trenini, di chi si batte il petto, quella di Tommaso rimane unica nel suo genere. Un gesto bello e genuino. Come quello di Calafiori con lo Young Boys. Magari meno originale (bacio allo stemma) ma comunque naturale e sincero.


ROSA DA RINFORZARE 
Inutile negare come questa prima parte della stagione abbia agevolato la possibilità di lanciare qualche giovane. Tuttavia già nei sedicesimi (e in campionato con una Champions da conquistare), sarà più difficile vedere giovanissimi alla ribalta. Ed è proprio in quest’ottica che la rosa va rinforzata. Alcuni elementi (Fazio, Jesus, Pastore) sembrano ormai corpi estranei al progetto. Su questa strada è avviato anche Diawara mentre Perez rimane una grande incognita. C’è poi Peres: contratto in scadenza a giugno. O rinnova oppure va ceduto. Scelte che spetteranno a Tiago Pinto. L’obiettivo però non cambia: alleggerire il monte-ingaggi per poi investire sulle indicazioni di Fonseca. Tanto note da risultare quasi obsolete: un terzino destro, un attaccante e un centrocampista. 

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