Roma, Fonseca senza mezze misure: è tra gli allenatori più spregiudicati del campionato

Fonseca e Pedro (foto Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Martedì 16 Febbraio 2021, 07:30

Fonseca, e lo confermano le statistiche che lo stanno accompagnando nella sua avventura in Italia, non conosce la prudenza. Che nel calcio significa: mai accontentarsi. Del punto e quindi del pareggio. O, andando oltre, di evitare solo la figuraccia, a prescindere dalla rivale da affrontare. All’attacco e basta. Prendendosi l’iniziativa e, se possibile, il risultato. Senza, però, sbilanciarsi esageratamente, come magari è accaduto all’inizio della sua gestione in giallorosso. L’impronta scelta per la squadra, con qualche correttivo, è rimasta poi spregiudicata o quantomeno propositiva. Copione, dunque, sempre offensivo, invadendo la metà campo avversaria con almeno 6 giocatori, disponibili al pressing alto quando la palla la gestiscono gli avversari e pronti all’inserimento improvviso nella fase di possesso. Traccia, dunque, ad alto rischio che però comincia a pagare. Si vede dal rendimento in questo torneo, il suo secondo sulla panchina della Roma, migliorato rispetto al primo: 4 punti in più (sarebbero addirittura 5 se si conta quello contro il Verona al Bentegodi, cancellato dalla sconfitta a tavolino per il pasticcio Diawara).

RACCOLTO DI SOSTANZA
Solo Stroppa, tra gli allenatori della nostra serie A, pareggia meno di Paulo (da quando è sbarcato nella Capitale, estate 2019, e non solo nell’attuale campionato): 15% vs 18%. Ma il Crotone, ultimo in classifica, ha perso 16 partite e probabilmente è già spacciato (o quasi). Tra l’altro sono state presi in considerazione solo 34 match. La Roma è invece salita sul podio proprio per i pochi pareggi nelle 22 partite fin qui giocate (la percentuale sale se si contano le sue 78 partite in giallorosso: 17 pareggi, 21,7%). Alla stessa giornata, un anno fa, furono meno le vittorie, 11 contro le attuali 13, e di più i pari, 6 vs 4 di oggi. Identico il numero dei ko: 5. In questo torneo hanno pareggiato meno dei giallorossi, il Napoli (1), la Sampdoria e il Crotone (3); come loro il Milan e la Lazio (4).

A certificare lo spirito trasmesso alla squadra, un altro dato significativo: Fonseca è dietro solo a Conte nella percentuale delle vittorie: 57 vs 67. Ad arricchire il suo raccolto la media gol (realizzati) più alta: 2,07 a partita, con 124 reti in 60 gare. Da zona Champions anche la percentuale delle sconfitte: 25%. Davanti ancora Conte: 10%. E Pirlo che però è fermo a 21 partite: 14%. Non da vertice la media gol (subiti) che fa scendere l’allenatore giallorosso al 12° posto: 1,38, con 83 reti nelle sue 60 partite.

ROTAZIONE LIMITATA
L’identità, insomma, fa la differenza. Ecco perché a Braga, giovedì nell’andata dei sedicesimi di Europa League, Fonseca non replicherà il maxi turnover con cui ha affrontato le altre 6 partite della competizione continentale. Possibili, quindi, appena tre novità: oltre a Dzeko, Pedro e probabilmente Mirante che diventerebbe, come nella scorsa stagione, il portiere di Coppa. Fuori Mayoral, Villar o Pellegrini e Pau Lopez. I prossimi allenamenti serviranno comunque a verificare le condizioni fisiche dei titolari e a tirare le somme sulla formazione da schierare in Portogallo. Ibanez sta meglio: semplice affaticamento muscolare che non dovrebbe fargli saltare la sfida di Braga. Confermata, dunque, la difesa schierata domenica contro l’Udinese, con Cristante in mezzo e Mancini sul centro destra. Hanno lavorato ancora a parte Smalling e Kumbulla: al momento sono out, soprattutto l’inglese. Il reparto, in piena emergenza, sarà completato da qualche primavera, anche perché Fazio e Jesus sono stati esclusi dalla lista consegnata ad inizio mese all’Uefa. I Friedkin, intanto, sono pronti ad annunciare il rinnovo di contratto del ceo Fienga (biennale) e il nuovo direttore commerciale. E ad ufficializzare lo sponsor tecnico che sostituirà l’attuale.

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