Allegri:«La Roma è forte ed è in crescita
ma battere la Juve è sempre molto difficile»

Allegri:«La Roma è forte ed è in crescita ma battere la Juve è sempre molto difficile»
di Luca Pasquaretta
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Sabato 4 Ottobre 2014, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 16:57
VINOVO - Ha fatto pretattica Massimiliano Allegri. Anche nelle parole. "Psicologicamente ci arriviamo tutti e due alla pari. La parola arrabbiato non mi piace molto, ma concentrati. Bisogna giocare con la stessa intensità. E come dico e come dirò, una partita a Madrid giocata in un certo modo non cambia il valore assoluto di una squadra come la Juve, che ha vinto il campionato con 17 punti di vantaggio sui giallorossi. Non giocheranno come la prima mezz'ora dell'anno scorso a Torino, vedendo come è andata. E noi? Domani lo capirete (risata, ndr)". Parole dolci per Totti: "Ha fatto la storia del calcio italiano, come Baggio e Del Piero. Giocatori che hanno tanto in più rispetto agli altri. Si tiene bene, Garcia lo gestisce alla grande. Ha grandissima tecnica, affidabilità ed esperienza".



Allegri non vede un gap con i giallorossi: "La Roma ha fatto un ottimo mercato come la Juve. E' una squadra in crescita, sono forti, noi abbiamo margini di miglioramento. Alla fine del campionato vedremo chi sarà stato il più forte. Il risultato di domani sera non condizionerà il cammino di nessuno, loro sono i nostri antagonisti principali, non sarà decisiva per lo scudetto. Non è ancora una lotta a due. E' troppo presto. Il valore delle altre squadre non è da meno". Una considerazione sul fattore campo: "Lo Juventus Stadium ci dà un grande supporto. I tifosi ci sono vicini, non smettono mai di incitare la squadra. E' un valore aggiunto. Sarà una partita importante, si sono rinforzati molto, hanno grande autostima nei propri mezzi fra il campionato dell'anno scorso e questo inizio di stagione. Noi vogliamo riconfermarci, non sarà facile. Battere la Juve è sempre molto difficile".



E' stato molto sincero il tecnico livornese quando gli è stato chiesto se avesse rimpianti a non aver accettato la Roma prima che scegliesse Garcia: "Non ne ho mai, quando si fanno delle scelte, in quel momento è sempre quella giusta, a posteriori non è possibile nella vita ragionare con i se e con i ma. Alla fine sono diventato l'allenatore della Juve, ho scelto di rimanere al Milan, indipendentemente da come son andate le cose, sono soddisfatto". Infine una considerazione sui singoli: "Caceres e Morata sono recuperati. Pirlo? Con Andrea ci ho parlato ieri, è un mese e mezzo che non gioca, valutiamo fra oggi e domani. E' un giocatore fondamentale per la Juve. Le critiche? Da parte mia, rivedendo la partita di Madrid, ho notato buona personalità. Chi sbagliava perdeva, è toccato a noi e siamo usciti dal Vicente Calderon a bocca asciutta. Abbiamo affrontato l'Atletico con buona personalità e senza timori reverenziali. Non era facile. Sembrava una partita incanalata sullo zero e zero. Si giudica per i risultati, io valuto anche il resto. La squadra ha fatto vedere cose importanti. Ci vuole equilibrio sia nelle sconfitte che nelle vittorie. Una partita non decide una stagione. Anche con un risultato positivo non sarebbe cambiato niente. Così vale per il campionato. La stagione è ancora lunga".