Figc, Abete, Tommasi e Lotito: ora gli incandidabili cercano casa

Figc, Abete, Tommasi e Lotito: ora gli incandidabili cercano casa
di Alberto Abbate
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Giovedì 6 Settembre 2018, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 14:21
Appena fatta la regola, trovato l'inganno nel pallone. E' già partito il ballo delle nuove poltrone. Così, se il nuovo Statuto del Coni, sulla base della Legge 8/2018, limita a tre il numero dei mandati, gli incandidabili sono già al lavoro per trovare sistemazione altrove. La questione era divenuta più che rilevante per Abete, nome non considerabile per la presidenza della Figc, alla luce delle tornate già vissute. Ma il discorso adesso riguarderà anche altre figure: Tommasi, per esempio, non potrà più essere il capo dell'Aic (al suo posto forse Calcagno, con Grazioli che sogna il ruolo di dg di Uva, possibile segretario Uefa) e per questo ha da tempo iniziato le manovre per collocarsi magari al Club Italia. Figuriamoci poi se anche Lotito (non più candidabile come consigliere federale) nelle prossime ore se ne rimarrà a braccia conserte. Da un anno ormai il numero uno della Lazio punta la Lega di B. A regalargli un assist per il futuro, domani, potrebbe essere il Collegio di Garanzia, qualora dovesse ripescare tre squadre per la serie cadetta. 
LO SNODO
L'ex ministro Frattini, presidente di giuria, insieme ad altri quattro giudici del Coni, dovranno decidere se impugnare o no la riforma del campionato approvata da Fabbricini, ma non solo. Sul tavolo c'è anche il ricorso della Ternana, esclusa dalla lista dei club ripescabili per vecchie penalità scontate per inadempienze economiche. Novara, Siena e Catania sono con il fiato sospeso, ma anche Pro Vercelli ed Entella sperano se la legge è uguale per tutti, secondo un comunicato pubblicato ieri da cinque tifoserie. In tutto questo caos, il presidente Balata rischia di farne le spese: «Siamo partiti in 19 perché eravamo in 19, ma di questo non voglio parlare perché ho il massimo rispetto per le autorità giudiziarie. Attendo fiducioso la decisione di venerdì», assicura. Eppure la scorsa settimana aveva registrato anche l'ansia dell'Esecutivo per questa situazione: «Ritengo che il sottosegretario Giorgetti sia una persona di grande equilibrio ed esperienza. Noi siamo disponibili a incontrarlo, spiegando le nostre ragioni. Il governo deve però mettere il calcio, dal punto di vista normativo, in condizioni di riprendere un percorso virtuoso di crescita». E magari d'innovazione. Difficile se sono comunque sempre gli stessi a girarsi le poltrone.
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