È come se la sua stagione non fosse ancora cominciata. La Roma, i tifosi, Mourinho: tutti aspettano Wijnaldum. È lì, in mezzo, proprio dove è rimasta inevasa la prima richiesta di José appena sbarcato a Roma (Xhaka), che l'olandese si piazzerà nel pomeriggio a Cremona. Vicino a lui, è aperto il ballottaggio tra Matic e il diffidato Cristante, che lo Special vorrebbe preservare in vista della Juventus. Una priorità, quella del regista, che essendo rimasta insoddisfatta in 4 sessioni di mercato ha costretto il tecnico a cambiare modulo e ruoli dei calciatori in rosa. Ora la Roma nella posizione ha adattato Bryan ma ha imparato a giocare anche senza regista. Di certo, Wijnaldum non lo è. In carriera ha fatto (quasi) tutto: mediano, trequartista, incursore. Ma il regista classico, è un'altra cosa. A lui vengono chieste due cose: 1) alzare il tasso di qualità 2) regalare dinamismo e imprevedibilità ad un reparto che spesso e volentieri appare abbastanza compassato.
Gini riparte quindi da Cremona.
Dybala ha recuperato in extremis per il Salisburgo e ha giocato 93 minuti; Spinazzola, devastante con gli austriaci, arriva da due gare ravvicinate. E se come dice Mou, «alla terza partita, è il momento di fare qualche riflessione in più nelle rotazioni», le valutazioni su Leo sono aperte. Karsdorp a destra si riprende il posto, in avanti probabile staffetta tra Pellegrini e la Joya. Vicino El Shaarawy, per il quale José ha speso parole importanti, giustificandosi per non averlo fatto giocare in Europa League. Come la si rigiri, è una Roma di qualità. Perché se come accaduto in coppa, da 3-4-1-2 Pellegrini dovesse abbassarsi per dare una mano alla mediana, il 3-5-2 vedrebbe tre interpreti di ruolo come il Capitano, Gini e Matic.
A CACCIA DI...RECORD
Per una sera, però, i numeri contano poco. Anche se, per gli scaramantici che conoscono la storia della Roma, quello zero alla voce vittorie della Cremonese preoccupa e non poco. Soprattutto perché con il pareggio contro il Torino, i lombardi hanno eguagliato la striscia senza successi più lunga mai registrata da una squadra di Serie A (30, come l'Ancona tra il 1993 e il 2004) dall'istituzione del torneo a girone unico (1929/30). Questa sera, al fischio finale, potrebbe scapparci il record, seppur negativo. Mou, invece, punta dritto al secondo posto che a livello personale non assapora alla 24ª giornata da 5 anni. La Roma da 6. L'augurio è che il tempo dell'attesa sia finito. Per entrambi.