Calcioscommesse, scatta l'ora di Mister X
Oggi gli interrogatori di Bazzani e Spadaro

Brocchi e Vieri
di Alberto Abbate
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Giovedì 19 Dicembre 2013, 22:52 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 18:27
Dal Nord al Sud: tremer tutta l'Italia. Ore 15.30, interrogatorio di garanzia, di Bazzani e Spadaro, le ultime menti diaboliche del calcioscommesse. Il pm Di Martino li riascolterà dopo Natale, ma ormai è evidente: punta dritto ai presidenti, ai vertici delle società. Su Mezzaroma c'è la confessione di Coppola, ex portiere del Siena: «Il presidente aveva dei contatti con persone del mondo politico di Varese, che volevano veder vincere il Varese». Gli inquirenti ipotizzano rapporti con la Lega Nord. Mercoledì sera Quadri poi confermava: «Spadaro agiva sui dirigenti e aveva le spalle coperte dal capo (il Civ Bazzani, ndr), che parlava invece coi giocatori». Oggi saranno le prime domande rivolte a Mister X e Y, dopo gli interrogatori del factotum e di Rinci.



LA LAZIO E MAURI

Una sorgente “sporca”. Rinci è la fonte delle informazioni, secondo la procura, legata all'indagato Pieroni: l'ex numero uno dell'Ancona ha chiesto subito d'essere riascoltato a Cremona. Ronza sempre quella frase del tabaccaio Erodiani: «Si dice che Lotito abbia gestito la combine della Lazio con l'Albinoleffe tramite Pieroni». Quest'ultimo, secondo il gip Salvini, era «colui che operava più in prossimità delle dirigenze e dei calciatori», ed è molto vicino al presidente (non indagato) e a tutto l’ambiente biancoceleste. Così come Bazzani, nonostante un “rapporto privilegiato” con la dirigenza, improbabilmente (la richiesta di passare il telefono a tale Marina) dimostrato nell'ultima ordinanza, non con i giocatori: 110 contatti con Brocchi, altri con Mauri. Il capitano domani punta allo sconto di 3 mesi dal Tnas (lodo emesso al massimo a inizio gennaio) allo stop sportivo di nove mesi per omessa denuncia, ma ora rischia nuovo processo sportivo successivo. Quello penale sarà prima: il pm Di Martino, dopo il maxi incidente probatorio - al via oggi (udienza coi risultati fissata il 22 maggio) - conta di procedere ai rinvii a giudizio a giugno. Di chiudere l'inchiesta Last Bet col botto.



NELL'AGENDA DEL CINESE

Dopo tre anni, è una corsa contro il tempo. E c'è un doppio binario: prime confessioni e nuovo materiale da spulciare. A casa del “galoppino” Quadri, nel blitz di martedì mattina, è saltata fuori un'agenda rossa del cinese Qiu Wangyi, detto “Massimo”, titolare di una lavanderia e finanziatore delle scommesse: ci sono contatti, indirizzi, nomi e cognomi di giocatori e dirigenti e il denaro “investito”. Il tempo di tradurre gli appunti in cinese, già si leggono chiare le partite in italiano. C'è un 4-0 della Roma, menzionata negli atti di Cremona, sulla quale Qiu Wangyi aveva scommesso e vinto: «Tutti i risultati forniti al cinese andavano in porto». Otto volte, puntate anche da 21mila euro. Rinci e Spadaro (dopo tre incontri a Milano) passano addirittura a “Massimo” 9 informazioni esatte su 11. Il 28 aprile, grazie alle dritte, il cinese fa poker con 4 puntate su 4, azzeccando pure Palermo-Inter e Roma-Siena. Come Paoloni all'alba dell'indagine (giugno 2011): “Millanterie, le mie soffiate”, ha giurato Rinci nell'interrogatorio di garanzia. Allora è un mago: il 13 aprile scorso aveva fornito a Spadaro, da una cabina telefonica, 5 oracoli (fra cui Palermo-Bologna) perfetti su 7 pronostici. «Questa seconda associazione recente col cinese – spiega Di Martino – ha natura più locale operando essenzialmente sul territorio italiano», tra Sicilia, Emilia-Romagna e Lombardia.



BOLOGNESI A RAPPORTO

Rivalutato Erodiani: è lui invece a parlare per primo di Bazzani («Si prendeva 7/800 mila euro per una partita di A, comprensivi del denaro necessario per la corruzione»), in uno dei testi fondamentali per ricostruire l'organizzazione “bolognese” di Signori. Quest'ultimo presto riascoltato a Cremona, insieme a suoi commercialisti, Giannone e Bruni. Sartor – ieri in un'informativa dello Sco riemergevano i contatti con Bruno Conti – ha ridato ieri la sua disponibilità. Come tanti altri indagati: da Brocchi a Bellucci, Bombardini, Colucci e D’Anna. Anche Gattuso chiede d'essere sentito al più presto, ma aspetterà. Interessa più il rapporto dell'amico fraterno Pipieri con Bazzani: «L'iscrizione di Gattuso è stato un atto dovuto», giurano gli inquirenti. Ma ha fatto gran baccano.
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