Un monologo di dieci minuti, quasi un testamento sportivo per chiarire i suoi pensieri evitando le domande dei cronisti.
«La situazione è delicata e pesante - ha spiegato Stefano Pioli al termine di una settimana in cui la sua panchina è stata sempre a rischio - ma ci sono tutte le basi per giocare ancora la serie A l'anno prossimo. Sono il primo responsabile di questa condizione, ma non sono l'unico. Sarei molto sorpreso se contro il Genoa la squadra non fornisse una prestazione di grande carattere: non è una partita importante ma è molto di più perché arrivare alla sosta con 15 punti é un dovere. Se la mia avventurà finirà prima di questa partita, dopo, a giugno o a fine contratto io sono questo: un allenatore, un professionista che lavora con serietà e convinzione. Ho lottato e continuo a farlo».
Non è mancato poi un appello ai tifosi: «Grazie per la fiducia, sappiamo che il loro apoggio non è più incondizionato ma dipende dalle nostre prestazioni, bisogna mettere in campo prestazioni all’altezza delle nostre possibilità». Intanto prende sempre più corpo la suggestiva ipotesi del ritorno a Bologna di Roberto Baggio, stavolta sulla panchina rossoblu.