ROMA Due operazioni, tre volendo considerare anche il prestito secco di Huijsen, che regalano uno squarcio sulla Roma che verrà. Perché c'è stata una Roma avanti Mourinho e un'altra dopo che sta muovendo i primi passi. Una Roma dove prima girava tutto intorno all'ape regina portoghese che dettava tempi, modi, strategie e soluzioni. Una stella cometa che con la sua scia inglobava tutto il mondo giallorosso. Non era più la Roma dei Friedkin, ma la squadra di Mou. Adesso, dopo la rottura traumatica, ne sta nascendo un'altra. Dove il cambio di filosofia è netto. Non migliore o peggiore rispetto al passato ma differente. La scelta di De Rossi è stato il primo segnale. Il mercato, improntato su calciatori di qualità e con scarsa fisicità (Angeliño e Baldanzi a fatica superano i 170 centimetri) il secondo. La comunicazione, il terzo. Sia rivolta verso l'interno (si è passati nell'analisi della rosa da «Il potenziale delle squadre da top 4 non è paragonabile con noi ma la gente pensa che io mi chiami José Harry Potter» a «Ho giocatori forti») che all'esterno. Il rigore concesso al Verona ha lasciato qualche dubbio per un blocco ricevuto da Bove in mediana.
Baldanzi, visite mediche a Villa Stuart: poi la firma del contratto e l'incontro con De Rossi
Ma né in campo né dopo, è stato fatto un accenno.
Dybala, il futuro alla Roma resta un'incognita: ma con Baldanzi c'è già il sostituto
SCELTE DIVERSE
Che ci si prepari o meno ai saluti con Dybala a fine stagione poco importa. Quella di Baldanzi è un'operazione che fa rima (finalmente) con programmazione. Quella che spesso e volentieri in questi anni ha lasciato a desiderare a Trigoria. Serviva un regista (Xhaka) o non si prendeva nessuno come nel primo anno oppure si dirottava verso una mezzala (Wijnaldum) o un mediano (Matic); la batteria dei terzini (5) era composta esclusivamente da calciatori di piede destro; il tecnico chiedeva un centrale (conoscendo le condizioni di Smalling e Kumbulla già in estate), veniva "accontentato" con un altro terzino destro (Kristensen). Ora non succede più. De Rossi ha chiesto due calciatori: un terzino sinistro e Baldanzi. Detto, fatto. Ecco Angeliño e il nuovo Tommasino.
— AS Roma (@OfficialASRoma) February 1, 2024
Due piccoletti di qualità, abili nell'uno contro uno e con tanta qualità nei piedi. Che sembrano fatti apposta per il credo propositivo e alla ricerca della qualità di Daniele: «Il calcio è fatto di duelli, il resto è filosofia». Ora l'ultimo passo è dietro l'angolo. A giorni è previsto l'annuncio del nuovo manager che sostituirà Pinto. Che sia uno tra Neppe - il preferito dei Friedkin insieme a Maurice - Vivell e Mitchell (entrambi già incontrati) o Massara (che smentisce ogni contatto), poco cambierà: la nuova Roma dovrà essere in ogni caso sostenibile e soprattutto non dovrà costare più di quanto in effetti produce. Per riassumere tutto in uno slogan: in futuro apprestiamoci a vedere più Marcos Leonardo e meno Lukaku.