Trionfo giallorosso. Meritato. Bello. Giusto. La Roma espugna Biella e batte la Juventus (1-3) mandando un segnale fortissimo al campionato. Non tanto per la classifica (giallorosse a punteggio pieno dopo sei giornate a +3 appunto sulle bianconere) ma per la personalità con la quale ha vinto la partita più difficile, sulla carta, della stagione. L'hanno decisa le reti di Giugliano nel primo tempo, e quelle di Haavi e Viens nella ripresa. Inutile per le padroni di casa il gol di Grosso, che non ha nemmeno dato un senso diverso al finale. Il risultato per la Roma era già messo in cassaforte.
Dominio
La Roma ha dominato. Rischiando il giusto contro una squadra che è stata costruita per vincere. Ma niente che possa mettere in discussione questa vittoria che spalanca sogni di gloria. Era il primo vero test importante della stagione per la truppa di Alessandro Spugna: superato senza problemi con la consapevolezza della grande squadra che adesso, mercoledì, sarà impegnata contro il Cesena in Coppa Italia, poi sabato giocherà contro il Napoli in casa, e poi debutterà in Champions League contro il Bayern Monaco, l'unica italiana presente quest'anno. Dicevamo: il match lo ha spaccato Manuela Giugliano con un colpo di testa dopo l'azione di Haavi che ha costretto Boattin al salvataggio sulla linea. Abile a piazzarla sotto la traversa la numero 10 giallorossa che pochi minuti prima direttamente su calcio di punizione aveva centrato la traversa. La Juve il colpo lo ha subito, Giacinti è andata vicina al raddoppio, ma nel finale le ragazze di Montemurro sono andate vicine al pari con Beeresteyn e Girelli.
Spugna: «Siamo contenti»
«Siamo contente. L'abbiamo preparata così, cercando di togliere le loro qualità e ci siamo riusciti. Abbiamo iniziato bene il secondo tempo e l'abbiamo portato a casa. Abbiamo fatto bene. Tra una settimana andremo a Monaco e ci aspetta una partita così. Non possiamo abbassare mai la guardia». «Abbiamo sbagliato troppo, e contro una squadra così non te lo puoi permettere - ha detto Montemurro - non uso come alibi i problemi che abbiamo avuto in settimana. Chi sbaglia paga in queste partite».