De Rossi e le tattiche di Spalletti e Luis Enrique: all'orizzonte il ritorno alla difesa a quattro

Il tecnico giallorosso oggi in conferenza stampa ha parlato dei due tecnici: «Mi sono innamorato di questo lavoro con loro. Non escludo cambi strategici in corsa e durante la stagione»

De Rossi e le tattiche di Spalletti e Luis Enrique: ritorno alla difesa a quattro all'orizzonte
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Venerdì 19 Gennaio 2024, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 18:30

Una delle questioni più importanti per i tifosi della Roma dopo il cambio in panchina è come giocherà la squadra. Non sono tanto i giocatori a creare dubbi e domande tra i giallorossi, che comunque aspettano solo sabato per scoprire chi sono i titolari di Daniele De Rossi. Nella Capitale, sulla sponda romanista del Tevere, in molti si stanno chiedendo quale sarà la formazione scelta dall'ex centrocampista. Difesa a tre o a quattro? E il centrocampo come sarà? Un'importante indizio lo ha dato lui oggi nella conferenza stampa di oggi alla vigilia della sfida con il Verona per la ventunesima di Serie A.

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I cambi di strategie

Il nuovo allenatore della Roma ha affermato che almeno nelle prime partite la squadra giocherà con la difesa a tre. «Questa è una squadra che gioca a tre, costruita per giocare a tre», una dichiarazione che non lascia spazio all'immaginazione su quali saranno le prime impostazioni tattiche di De Rossi. L'ex numero 16, però, non eslcude cambi nel corso della stagione o addirittura a gara in corso: «Dipenderà dalla strategia di gara e l’avversario». Possibilità questa giustificata anche dagli allenatori che lo hanno fatto avvicinare a questo lavoro: «Mi sono innamorato con Spalletti e il colpo di grazia lo ha dato Luis Enrique».

Le idee

Due allenatori diversi, arrivati nella Capitale in momenti accomunati dalla voglia di creare un progetto solido. I due, però, sono accomunati anche dalle idee tattiche e dagli schieramenti che sfruttano la difesa a quattro e un grande utilizzo dei centrocampisti. Proprio il primo dogma potrebbe essere riproposto nella Capitale, come ha affermato lo stesso tecnico in conferenza stampa. Largo spazio all'arretramento di Spinazzola, Karsdorp, Kristensen e Celik, quindi, che potrebbero schierarsi ai fianchi di Mancini, Llorente, Huijsen, Kumbulla più Smalling e Ndicka una volta recuperati.

Quest'ultimo, poi, potrebbe anche giocare come terzino bloccato a sinistra dato che in carriera ha giocato 17 gare in quella posizione.

Le tattiche di Spalletti

Cercare di capire quale sarà lo schieramento con la difesa a quattro che utilizzerà De Rossi è un esercizio di stile, ma guardare le formazioni utilizzate dai suoi due predecessori può servire come ispirazione, soprattutto analizzando i giocatori presenti in rosa. Spalletti è un grande amante del 4-2-3-1, ma nella sua prima esperienza in giallorosso ha sfruttato anche il 4-1-2-1-2 con un rombo largo a centrocampo. Luis Enrique, invece, ha fatto del possesso palla e del 4-3-3 il suo credo. Nella Capitale, lo Spagnolo ha sfruttato spesso terzino con un'indole offensiva e una propensione alla difesa meno solida, come dimostrano i vari esterni difensivi presenti in rosa in quel periodo.

Spalletti al Napoli ha dimostrato di predligere il 4-2-3-1 con due mediani fisici e dinamici davanti alla difesa, più un trequartista molto importante per il suo gioco. Basta solo pensare che Elmas nella stagione dello Scudetto ha siglato 6 gol e fornito 3 assist. Il gioco sulle fasce è fondamentale, come dimostra l'expolit di Kvaratskhelia che in Serie A ha segnato 12 gol e servito 13 passaggi vincenti ai compagni. Mario Rui, invece, ha messo a segno 7 assist, mentre Di Lorenzo vanta 3 reti e 4 assist. Il gioco passa spesso tra i difensori centrali, come dimostrano i dai Sofascore, con Rrahmani e Kim che vantano entrambi il 91% di passaggi riusciti a partita, con una media di 68,1 il primo e 72,8 il secondo. L'ex Hellas Verona si è anche distinto per il numero di palle lunghe a gara: una media di 5,3 andate a segno.

I due centrali, insieme a Di Lorenzo, Mario Rui, Anguissa e Lobotka, sono neella Top 10 dei giocatori che hanno completato più passaggi a partita. Inoltre, tutti e sei sono tra i primi sette giocatori con solo Skriniar che rompe il dominio piazzandosi terzo. Proprio i due centrocampisti sono anche tra i migliori della Serie A per numero di palloni recuperati e per contrasti. Lobotka è il quinto centrocampista del campionato con la media più alta a partita in questo dato. Anguissa, invece, è il 3° mediano per recuperi a gara con una media di 1,4.

Se si arriva all'attacco, Osimhen ha vinto il titolo di capocannoniere con 26 reti ed è anche il calciatore che ha tirato di più con 4,2 tentativi a gara. Kvaratskhelia è 8° in Serie A con una media di 2,5 che gli hanno permesso di siglare 12 reti. Quest'ultimo è stato anche il secondo giocatore ad aver creato più opportunità per i compagni (14), mentre Zielinski - schierato sulla trequarti - ha una media di 2,3 passaggi decisivi a partita, che lo rendono 2° tra i gicoatori della passata stagione.

Le tattiche di Luis Enrique

Il 4-3-3 di Luis Enrique è di scuola Barcellona, dove Guardiola si è messo in mostra con il suo tiki-taka. I terzini salgono spesso e si posizionano a centrocampo per aumentare il numero di giocatori in fase offensiva. Sulla trequarti si posizionano i centrocampisti, che salgono alle spalle della punta, mentre gli esterni attaccano lo spazio alle spalle dei terzini o si accentrano se giocano col piede invertito.

L'importanza della difesa è dimostrata dai 4 gol e i 4 assist effettuati in queste prime partite del Paris Saint-Germain da Hakimi. L'ex Inter con Luis Enrique si è dimostrato molto efficace così come i centrocampisti centrali. Zaïre-Emery, Vitinha e Kang-Lee hanno siglato in totale 11 reti e 10 assist. Nell'ultima partita giocata contro il Lens si può vedere come il pallone passi spesso tra i difensori e i centrocampisti, con il braccetto di dinistra che spesso gestisce il possesso. Marquinhos e Danilo Pereira, i centrali, hano effettuato più passaggi di tutti, mentre dopo ci sono Vitinha e Lucas Hernandez, mezzala sinistra e terzino mancino.

Quando era al Barcellona, il centrocampo spettacolare formato da Rakitic, Iniesta e Busquets gli permetteva di esprimere grande calcio in mezzo. I tre, infatti, sono molto tecnici e i primi due spesso si posizionavano sulla trequarti fungendo spesso da trequartisti amministrando il gioco offensivo. I terzini erano sbilanciati: Jordi Alba molto offensivo e con la licenza di attaccare, Sergi Roberto più lento e col compito di rimanere dietro. Questa scelta, dimostrata dai numeri offensivi dei due giocatori con il secondo che ha fornito 99 assist contro i 44 del primo, trasformava lo schieramento arretrato in una difesa a tre proposta anche in qualche occasione.

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