Doping, la Wada indaga su cinque casi sospetti tra i nuotatori cinesi

L'atleta cinese Ye Shiwen
di Redazione Sport
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Giovedì 24 Marzo 2016, 23:57
La Wada indaga su cinque casi di positività al doping nel nuoto cinese che sarebbero stati coperti dalle autorità locali. L'agenzia mondiale antidoping ha confermato in un comunicato che sta «esaminando» le informazioni che le sono state girate dal Times su «richiesta di informatori anonimi».

È stato infatti il quotidiano britannico a rivelare l'esistenza dei cinque presunti casi di doping, riscontrati in controlli effettuati tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 e a quanto pare nascosti prima dei trials olimpici che si disputeranno in Cina ad aprile. Dal suo canto, l'agenzia mondiale antidoping spiega che «sta raccogliendo le informazioni rilevanti e monitorando la situazione da vicino; in particolare le mosse della Fina e delle relative autorità antidoping cinesi».

«Va notato -sottolinea la Wada- che ci sono regole chiare e specifiche per la comunicazione pubblica di violazioni del regolamento antidoping che sono stabilite dal codice mondiale e che tutti i firmatari devono seguire».
L'agenzia mondiale antidoping riferisce anche delle «preoccupazioni manifestate dagli informatori», che non hanno potuto contattare direttamente l'agenzia mondiale in quanto sorvegliati. In merito alle altre rivelazioni del Times, in particolare quelle relative a «un coach sanzionato che potrebbe ancora allenare in Cina», la Wada spiega di avere chiesto al quotidiano britannico di fornire le prove delle accuse e che nel frattempo «sta discutendo la questione con la Fina e le autorità antidoping cinesi». «La Wada -si legge ancora nella nota- è al lavoro per raccogliere tutti gli elementi di prova pertinenti e su questa base agirà rapidamente per proteggere i diritti degli atleti puliti».
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