Roubaix, Viviani urtato da una moto finisce in ospedale: «Trauma al torace e al bacino»

Roubaix, Viviani urtato da una moto finisce in ospedale: «Trauma al torace e al bacino»
di Francesca Monzone
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Domenica 10 Aprile 2016, 19:09 - Ultimo aggiornamento: 21:31

Tragedia sfiorata per Elia Viviani, il velocista e pistard azzurro che corre con i colori del team Sky, buttato a terra da una moto mentre si svolgeva la Parigi-Roubaix ed è finito in ospedale. Viviani al momento della caduta si trovava nel gruppo di testa in cui erano presenti anche altri tre corridori del team britannico. L'azzurro è stato urtato dal passaggio di una moto mentre il gruppetto di testa attraversava la leggendaria foresta di Aremberg.
 


Si definisce fortunato Elia Viviani mentre uscendo dall'ospedale racconta del suo incidente durante la Parigi-Roubaix, quando una moto cadendo a terra lo ha investito e fatto finire contro la transenna: «Sono stato molto fortunato, oggi poteva finire come la scorsa settimana quando è morto in belga Demoitiè. Io ero fermo perché davanti a me c'era un gruppo di corridori che era caduto mentre eravamo all'inizio della foresta di Aremberg».
Elio parla degli attimi di terrore. «La moto che è arrivata probabilmente ad alta velocità deve aver perso il controllo e finendo a terra mi ha travolto e sbattuto contro la transenna. È stata una cosa impressionante perché la mia bicicletta è rimasta incastrata sotto la motocicletta e si è spezzata in due parti e rabbrividisco se solo penso che potevo essere io sotto la ruota della moto».

Un grande spavento, il suo. «Mi sono subito preoccupato perché sentivo un grande dolore al torace e non riuscivo a respirare bene, così ho alzato immediatamente la maglia e ho visto che avevo una grande taglio sul torace causato dall'urto contro la transenna. Un corridore della Trek che era vicino a me ed ha visto l'incidente si è scagliato subito contro i due della moto, poi non so cosa è successo perché è arrivata la macchina della mia squadra e sono stato portato in ospedale».

Trasportato in ospedale, Viviani racconta quei momenti. «Sono stati fatti immediatamente i raggi al torace e al bacino, le parti che ho sbattuto contro la transenna, fortunatamente non ci sono fratture ma sul referto è stato scritto che ho un trauma al torace e uno al bacino e che devo stare a riposo per una settimana. Sono stato fortunato poteva finire peggio».

Torna così nuovamente sotto i riflettori il tema della sicurezza in corsa. Più che guardare le condizioni meteo il giorno della gara, i responsabili delle corse dovrebbero limitare il numero dei mezzi presenti sul percorso per evitare problemi di questo tipo. Sono passati pochi giorni dalla morte del giovane belga Demoitiè alla Gent-Wevelgem investito proprio da una moto dell'organizzazione e di nuovo un corridore è finito in ospedale per accertamenti perché un veicolo lo ha urtato in gara.

Attualmente non si conoscono le reali condizioni di Viviani. Quello che è certo però è che oggi ci sono troppi mezzi autorizzati mentre si svolgono le gare e che sempre più spesso sono la causa di incidenti ai corridori, così come era successo anche a Sagan, quando fu costretto a ritirarsi dalla Vuelta perché fatto cadere da un mezzo poco prima della volata finale.

 

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