Paltrinieri, il tocco è d’oro anche questa volta; ancora nel Lupa Lake a Budapest; anche nella gara dei 10 chilometri che è la sola distanza olimpica lasciata per ora al nuoto di fondo; ancora ai campionati europei in corso nella capitale ungherese; anche se l’acqua era un po’ più fredda, tanto che il tedesco smanicato, l’avversario previsto, il tedesco Wellbrock è stato costretto pure lui a indossare la muta; ancora in questa sua nuova dimensione, di campione di tutto com’era, Olimpiadi, mondiali ed europei, e campione di tutte le acque com’è, ora che ha dimostrato, prima di tutti a se stesso, che sa e può vincere l’anima e il cuore stretti in una corsia, di solito la 4, quella del migliore, ma anche quando non c’è limite allo sguardo. E neppure alla classe, all’ambizione.
“HO VISTO LE STELLINE”
Greg campione due volte (per ora…) racconta la sua seconda meraviglia: “Aveo le braccia e le gambe che mi facevano male, ero stanchissimo; ho fatto i primi due giri che ero ultimo, penultimo terzultimo, nemmeno lo so, nuotavo e basta. Poi ho ripreso a slire. Non volevo fare come nella cinque chilometri, aspettare gli ultimi due o trecento metri; voleo partire da lontano, da più lontano”.
E da lì è partito. Il gruppo dietro incapace di stargli dietro, uno strappo furibondo che ha fatto bere gli affannati inseguitori: Wellbrock sì, ma anche l’olandese Wertmann, campione olimpico in carica, anche l’ungherese Rasosvkzi, anche gli inglesi e i rancesi, il meglio del meglio e del mondo, tutti quelli che saranno nell’acqua calda di Tokyo.
“Sono andato via ed ho nuotato fino in fondo, ho nuotato sempre, non mi sono girato a guardare dov’erano; non ne potevo più, vedevo le stelline negli ultimi metri, ma non sapevo dov’erano, io dovevo solo andare”.
NUMERO UNO
Che sia il numero uno l’ha detto ieri e l’ha ribadito oggi. E’ quasi simbolico che il secondo arrivato dopo Paltrinieri, che ha chiuso la sua fatica in 1h51.30, il francese Marc Antoine Olivier, sia arrivato con 11 secondi e 1 decimo di distacco. Un omaggio del cronometro e dell’aritmetica a quel ragazzo di Carpi che già sorrideva, passato oltre la piastra da vincitore. Wellbrock era terzo davanti all’ungherese e gli altri azzurri, Mario Sanzullo e Domenico Acerenza, sesto e nono, i suoi compagni di allenamento nel mondo nuovo di Paltrinieri (e Mario gli sarà compagno anche a Tokyo, qualificato com’è anche lui per i Giochi.
A TOKYO, A TOKYO
“Volevo fare qui un test vero: sapevano che ci sarebbero stati i migliori d’Europa e dunque del mondo, perché tranne un americano i migliori sono qui. Avrei firmato con il sangue per tre medaglie, e già ne ho prese due, e d’oro! Sono contentissimo. Ho investito tanto in questo cambio di vita; tutto mi serve per imparare: anche quel che è successo ieri mi è entrato bene in teta e l’ho usato oggi attaccando prima. Alla fine nuotavo, nuotavo, non sapevo quel che stavo facendo”.
“DEDICATO A ME”
“Una dedica? Beh, magari sembrerà anche brutto, ma le medaglie le dedico a me; credo di meritarmele tutte per tutto quello che ho fatto. E al gruppo: ho visto il video di ieri di Fabrizio Antonelli, allenatore, e di Stefano Rubaudo; siamo un team vero, Francesco, Roberto, tutti, i miei compagni di allenamento; ci alleniamo, stiamo tutto l’anno fuori casa ma non ci pesa: questo mi piace, il vero spirito di squadra”. E’ per questo che promette che darà il massimo anche sabato, una gara a quatro che non per nulla si chiama “Team Event”.
IERI, OGGI E DOMANI
Quanto pesa questa medaglia? “Più di quella di ieri, non fisicamente, ovvio; ma ero venuto qui perché questa è la gara olimpica, qui avrei trovato tutti, qui avrei provato le sensazioni che da qui a Tokyo non proverò più in gara” Quindici chilometri da nuotare, ne restano altri cinque… “E un po’ di più: ma non direi che il duro è alle spalle; c’è la staffetta, poi in piscina sarà molto tosta anche lì. Dieci chilometri mai vinti a questo livello e di nuovo in Ungheria, dove tutto cominciò, Debrecen 2012: “Ero un ragazzino, sedici anni; l’Ungheria mi è nel cuore; le città si assomigliano tutte e qui, con questo verde, mi ha subito ricordato Debrecen. E’ la prima volta che vinco i 10 chilometri a questo livello e me lo ricorderò”.
Europei Budapest 2021, nuoto di fondo: Paltrinieri è medaglia d'oro nella 5 km
I RICORDI
Tutto ricorda Greg: se è qui, se è così, è anche per quello che ha costruito. “Eh sì; penso sempre alle cose che mi sono state insegnate, alle persone che lo hanno fatto; ci penso anche quando nuoto, tutte le cose che ho imparato specie a Ostia, dove sono cresciuto; è grazie a tutto quello che ho fatto e che ni hanno fatto fare se sono qui. Ma non ho rimpianti, e mai li arò; le cose cambiano nella vita, un giorno stai bene, il giorno dopo male, e cambi”. Oggi sta bene, come stava allora nei giorni, tantissimi, buoni.
🏊♂️ SI CHIAMA GREGORIO PALTRINIERI ED È UN FE-NO-ME-NO.
🥇 Agli Europei di #Budapest2021 Greg vince anche la 10 km!#ItaliaTeam | @FINOfficial_ pic.twitter.com/Cy6ySxtEWz— ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it) May 13, 2021