Kickboxing, Mattia Faraoni ci riprova: la sfida contro Joyner è mondiale

Kickboxing, Mattia Faraoni ci riprova: la sfida contro Joyner è mondiale
di Marco Pasqua
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Sabato 26 Novembre 2022, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 15:27

Un fighter, prima di salire sul ring, è focalizzato solo sulla vittoria, contro il suo avversario. Nel caso di Mattia Faraoni, kickboxer e stella di Youtube, gli avversari da battere sono due: perché oltre a dover mandare al tappeto l'australiano Charles Joyner, 2 metri e 2 di potenza, dovrà sconfiggere la paura di rivivere un incubo. Quello che, 5 mesi fa, lo ha portato a dover saltare questa sfida, su indicazione dei medici.
Faraoni, cinque mesi fa, ha dovuto annullare il match contro Joyner. E ha rischiato grosso...
«I dottori sono stati perentori e, infatti, mi sono dovuto sottoporre a 4 giorni di ricovero, visite specialistiche al cuore, e a 42 giorni di cure farmacologiche. Ma più che il fisico, quel malanno mi ha colpito a livello emotivo: è stato devastante».

 

Ha visto sfumare il sogno di combattere il mondiale, nella sua Roma...
«Il match era valido per la cintura Iska di campione del mondo. Un sogno che ho rincorso da quando ho iniziato a praticare la kick e che sarebbe stato trasmesso da Dazn. Ho temuto di non poterlo più raggiungere. E, invece, eccoci qui, con Dazn che tornerà a documentare Superfights Roma, a Cinecittà World».
Ha paura, ripensando a 5 mesi fa?
«Sono sincero: sto facendo di tutto per non ripensarci. Ora conta solo la vittoria. Mi sono preparato duramente. Il passaggio ad una categoria di peso superiore, quella dei 95 chili, rispetto a quella dell'evento di giugno, mi ha consentito di evitare una serie di conseguenze fisiche. Diciamo che questa è una categoria in cui mi sento a mio agio».
Sbaglio, o il suo avversario da giorni la provoca sui social?
«Ha pubblicato, sul suo profilo Instagram, una serie di stories in cui fa una serie di riferimenti, anche sgradevoli, a quello che mi è successo. Ma non mi importa: io voglio vincere».
Joyner è mancino e, soprattutto, è più alto di lei. Come si è allenato?
«Per lo sparring ho scelto - d'accordo con i miei allenatori, Manuele e Milo Raini, e il mio manager, Carlo di Blasi - dei partner con caratteristiche fisiche simili a quelle del mio avversario: da Marco Pisu al potente italo-albanese Francesco Xhaja e poi Alex Rossi, che è mancino e molto alto».
Faraoni kixkboxer e pugile. Ha abbandonato la boxe? E' da tempo che non combatte più.
«No, ma sono concentrato su questo mondiale. Continuo a mantenere inalterato il mio dualismo e, intanto, mi godo questo momento. Vede, noi kickboxer siamo i precari dello sport e, adesso, grazie anche a Dazn, stiamo vivendo un momento d'oro. Purtroppo, però, sappiamo che le luci della ribalta potrebbero presto spegnersi e, per questo, farò di tutto per regalare un grande show».
In queste ultime settimane, ha tagliato le partecipazioni ai video su Youtube, con Cicalone. Le manca?
«Molto, ma ho dovuto farlo, per concentrarmi su questo match. Ma la prossima settimana riprenderemo a girare l'Italia e a raccontarne gli angoli più degradati. Abbiamo anche coinvolto altri giovani fighter, come il 19enne romano Giorgio Boccali, con 140mila follower su TikTok».
Cosa promette al pubblico che la seguirà, stasera?
«Che combatterò con tutto me stesso per regalare loro questa cintura mondiale.

Sarà un dono alle persone che mi seguono con affetto e dedizione. Sono una mia seconda famiglia».

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