Lo sport entra in carcere: un accordo
tra il Coni e il ministro Cancellieri

Lo sport entra in carcere: un accordo tra il Coni e il ministro Cancellieri
di Carlo Santi
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Martedì 3 Dicembre 2013, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 13:50
Lo sport entra nelle carceri. Un protocollo d'intesa stato siglato stamani al Foro Italico tra il presidente del Coni, Giovanni Malag, e il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. Lo sport entra nelle carceri. Un protocollo d'intesa è stato siglato stamani al Foro Italico tra il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. «E' un progetto nato per aiutare chi è in carcere - ha spiegato Malagò - offrendo la potenzialità dello sport. Aiuteremo gli istituti di pena fornendo non solo materiale, quello che non si utilizza più, ma anche personale tecnico di supporto e tanti testimonial che sono l'elemento finale, il volano di questo accordo».

Il ministro Cancellieri ha sottolineato il valore del progetto. «Quello che facciamo oggi va molto al di là delle parole. Si tratta anche di un passaggio dove lo sport divento momento di formazione e il Coni - ha osservato il ministro - ci dà un'opportunità straordinaria. Tutto si svolgerà sotto la direzione del Coni».



Partenza immediata nelle carceri di Roma (Rebibbia femminile) e Bologna (casa circondariale) e nei giro di pochi mesi si aprirà a Firenze, Milano, Torino, Padova, Napoli Secondigliano e Bari. L'accordo prevede non solo programmi sportivi con la possibilità di formare personale da inserire nella vita dopo l'estinzione della pena (giudici di gara, ad esempio) ma anche l'utilizzo di strutture sportive da parte sia dei carcerati che del pubblico. L'impegno, difatti, è quello di riqualificare le attrezzature non più idonee ma, anche, di realizzarne di nuove.

Lo sport è entrato da tempo carceri. Vivicittà, manifestazione dilivari corsa organizzata da trent'anni dall'Uisp, porta ogni primavera una competizione negli istituti di pena con una tappa, ma la storia del rapporto tra carcerati e sport è lunga. Lo stesso presidente del Coni, Malagò, ha ricordato che lui, ex giocatore di calcio a cinque (è stato anche in nazionale) ha giocato una partita a Rebibbia. «E', quello, un ricordo indissolubile della mia carriera», ha osservato. Coni per la collaborazione tecnica ma anche le Fiamme Azzurre, il gruppo sportivo delle guardie carcerarie fondato da Pietro Mennea che ne è stato il primo presidente. Ieri la vedova della Freccia del Sud, Manuela Olivari, ha donato a Malagò e al ministro Cancellieri una maglia ricordo dei primi centri giovanil di atletica leggera