La Kostner non ci sta: «Vogliono punirmi più di Schwazer» Malagò: «Vivo un dramma personale»

La Kostner non ci sta: «Vogliono punirmi più di Schwazer» Malagò: «Vivo un dramma personale»
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Martedì 2 Dicembre 2014, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 11:39
Carolina Kostenr non ci sta. Non le è andata giù la richiesta di 4 anni di squalifica da parte della Procura antidoping del Coni. La pattinatrice è accusata di omessa denuncia nell'ambito dell'inchiesta doping su Alex Schwazer, fermato alla vigilia delle Olimpiadi di Londra nel luglio 2012. «Non ho mai coperto Alex, non sapevo si dopasse. Ma ora chiedono per me una punizione maggiore di quella che hanno inflitto a lui. Potrei essere io a voltare le spalle alle gare».



La Kostner si sfoga in una intervista al 'Fatto Quotidiano': «Non ho mai aiutato Alex a doparsi. Ero innamorata di lui, ma se avessi saputo del doping lo avrei convinto a confessare per il suo bene». Carolina, la mattina del 30 luglio 2012, mentì a unispettore che si presentò in casa sua, a Oberstdorf, per prelevare il sangue di Schwazer: «Alex mi disse di andare alla porta e dire che non c'era. Aveva dato la reperibilità a Racines e non nel mio appartamento. Ho fatto un errore che però era in buona fede. Alex si è fatto testare quella sera stessa e per me è tutto finito lì. L'idea di averlo coperto per me è un'accusa insopportabile».



Ma la Kostner non si è mai accorto della fiale di epo nascoste nel suo frigo? «Questa cosa mi fa impazzire. Se fossi un uomo mi chiederebbero davvero di sapere cosa ho nel frigo? Il fatto è che vedere una scatola di vitamine per me non significava nulla, non sapevo cosa ci fosse dentro». L'amara conclusione è sul ritorno alle gare: «Le medaglie per cui mi sono sacrificata tanto le ho ottenute anche per l'Italia. Da domani potrei pattinare solo per me stessa. Il mio futuro è comunque sui pattini».



MALAGO'

«Sto vivendo un dramma personale, io sono amico di Carolina, le voglio bene e le sono affezionato.

Dopo la vittoria della Pellegrini a Pechino, la medaglia che mi ha dato più soddisfazione è stata quella di Carolina a Sochi». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito al deferimento della pattinatrice per omessa denuncia e favoreggiamento nella positività dell'ex fidanzato e marciatore Alex Schwazer.



«Ho chiesto a due avvocati, persone esperte in materia, che vorrei parlare con Carolina Kostner, le vorrei dire che le sono vicino». Lo ha detto Giovanni Malagò, presidente del Coni, parlando al Foro Italico al convegno 'Lotta al doping: peculiarità normative e strategie di contrasto. Aspetti giuridici ed operativì e riferendosi al caso Kostner. «Mi hanno detto, non lo posso fare, posso essere equivocato», ha spiegato. Per la pattinatrice, la Procura sntidoping del Coni ha chiesto quattro anni e tre mesi di squalifica. «Sui giornali ci hanno fatto mazzo così - ha rilevato Malagò -. Mi hanno fatto un mazzo così. Ritengo la cosa non giusta. Chi è il legislatore? Fino a oggi chi è il modello di riferimento? La Wada. Fino al 31 dicembre 2014 il regolamento impone minimo quattro anni per questo tipo di reato, poi dal primo gennaio 2015 grazie anche alle norme adottate questo discorso si può dimezzare. Cosa può dire Malagò cittadino? Che non lo trovo giusto. Il presidente del Coni, invece, deve stare zitto. Qual è la colpa del Coni? Aver rispettato le leggi».

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