“Da romano tifo per la Roma. È la mia squadra e la seguo sempre. Mi sarebbe piaciuto ricevere una telefonata o un messaggio da uno dei miei calciatori preferiti, ma non è successo. Spero un giorno di conoscerli di persona”. L’altra sua grande passione è Carlo Verdone, l’attore e regista che guarda fin da piccolo. “Per me Verdone è un mito, è il più bravo di tutti. Mi piacerebbe incontrarlo, lo abbraccerei e gli direi: sei troppo forte”.
Il rapporto con il papà è speciale, è stato lui con lo zio Noè, gregario di Coppi, a metterlo sulla bici. “Da quando ho conquistato la maglia rosa sono riuscito a parlare solo con mia madre. Quando ho telefonato a casa papà non c’era, era al bar a offrire da bere agli amici per festeggiare il mio successo. Con mio padre ho un rapporto speciale, non è una persona invadente, mi lascia tranquillo e parliamo solo dei percorsi di gara”.
Per questo giovane romano non sarà facile mantenere la maglia rosa, ma l’impegno c’è ed è determinato ad arrivare in rosa fino a San Marino. “Questa mattina quando sono partito tutti sapevano il mio nome e la gente mi chiamava. Mi hanno fatto un tifo da stadio e io voglio ringraziarli mantenendo questa maglia il più possibile”. La tappa di domani sarà difficile e il corridore romano spera di trovare l’accordo con le squadre dei velocisti in modo da rendere la corsa meno dura. “L’ideale domani sarebbe quello di trovare un accordo con i velocisti. Così a loro la tappa e a me la maglia. So che non sarò io a vincere questo Giro, ma rimanere con la maglia rosa sulle spalle qualche altro giorno, sarebbe per me veramente qualcosa di grande”.
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