L’ingresso in campo dell’aviere Lorenzo De Luca in sella a Capuccino provocava un urlo da Olimpico all’entrata da titolare di Lukaku (vero: il pubblico era numericamente inferiore, perché il Circo Massimo mica è più quello di una volta da 250 mila spettatori…) ma l’uscita era un “oh!” deluso, perché cadeva l’ultima barriera, penalità quattro, fuori dal barrage per il Gran Premio del Longines Global Tour. Però l’urlo si ripeteva, stavolta come a un gol di Dybala, quando Piergiorgio Bucci, cavaliere senza divisa, concludeva senza errori il suo percorso in sella a Cochello, entrando così tra gli 11 che di lì a poco avrebbero affrontato il giudizio finale del secondo percorso e del cronometro. Aveva il nono tempo, ma non contava: si ripartiva da zero. Tra gli 11 era anche lo svedese numero uno al mondo Henrik Von Eckermann che nella circostanza montava lo straordinario cavallo King Edward. Erano fuori gli altri tre azzurri, Gaudiano, stavolta con Nikolai de Music, Casadei e Lupino, protagonista di una caduta per fortuna senza conseguenze.
Von Eckermann e King Edward, binomio olimpionico e bimondiale, facevano del loro meglio, e dunque chiudevano senza errori ed in 41.26 secondi.
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L’altra svedese, la Malin, unica amazzone qualificata tra i “barragisti” andava più veloce, ma sbagliava anche lei l’ultimo ostacolo.
Per il Brasile era sugli scudi Felipe Coutinho Mendonca Nagata che precedeva gli italiani Pacciani e Marini, secondo e terzo. Il pomeriggio era aperto da un “cinque stelle”, che faceva registrare il successo dell’amazzone francese Nina Mallevaey davanti all’inglese Scott Brash; primo degli italiani, e nono in classifica, Nico Lupino in sella a Chaccandro; due netti anche per lui, ma crono peggiore. Domani il gran finale con il Piccolo Gran Premio, riserva di caccia dei “due stelle” e con lo spettacolo, sempre amato e coinvolgente, del Carosello dei Carabinieri.