Cassani: «Sarà un Giro stressante. Uran e Contador i grandi favoriti»

Cassani: «Sarà un Giro stressante. Uran e Contador i grandi favoriti»
di Francesca Monzone
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Giovedì 7 Maggio 2015, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 20:11

ROMA Davide Cassani, il cittì della nazionale di ciclismo, seguirà con attenzione il Giro. Sale sull’ammiraglia, il cittì, e la sua è una bella zingarata per ritrovare non solo il suo passato in sella ma per vedere qual è la forma fisica dei nostri-suoi corridori e studiare le caratteristiche degli azzurri in vista del prossimo Mondiale di Richmond, negli Stati Uniti, a settembre. Si appresta a seguire il suo mondo cercando di respirare aria pura cercando di coinvolgere tutti nella festa.

Davide, che Giro d’Italia vedremo?
«Sarà stressante per tutti i corridori, con una crono lunga 60 chilometri, due tappe di montagna del Mortirolo e del Colle delle Finestre e altre che apparentemente sembrano semplici ma che in realtà sono insidiose. Lo sono perché piene di sali e scendi».

Chi sono secondo lei i veri favoriti?
«Uran e Contador prima di tutto. Entrambi possono fare la differenza anche se non impegnati in salita. Poi c’è Aru che ha fatto molto bene lo scorso anno con il terzo posto al Giro e il quinto alla Vuelta e vedo in crescita. Da ultimo penso a Richie Porte che in questa prima parte di stagione ha dimostrato di essere veramente forte».

Quali saranno secondo lei le tappe in cui potremmo vedere azioni interessanti?
«Come ho detto, le due tappe di alta montagna e la cronometro. Ma non dimentichiamo Imola e Sestri Levante che propongono continui cambi che costringono i corridori a non abbassare mai la guardia. Infine, Campitello Matese dove potremmo vedere qualche outsider uscir fuori. Penso al russo Zakarin che ha recentemente vinto il Romandia».

Tornando ai favoriti, cosa pensa della dichiarazione di Contador ha annunciato il ritiro per il 2016?
«Secondo me è prematuro pensare ad un ritiro anche se ora ne parla. Alberto è ancora giovane e può vincere altre corse importanti. Bisogna vedere come andrà in questa stagione. Vedrete, alla fine potrebbe tornare sui suoi passi. Io credo che finirà così».

Davide, cosa si attende dal gruppo dei corridori azzurri da questo Giro?
«Abbiamo un bel gruppo di ragazzi che può fare bene. Fabio Aru è il futuro del nostro ciclismo ma ci sono anche altri giovani che meritano attenzione e che faranno sicuramente buone cose. Tra questi penso a Formolo e Bonifazio. Poi sono curioso di vedere Viviani nelle tappe veloci, Ulissi che è tornato dopo lo stop imposto dall’Uci, Caruso che punta alla classifica e Visconti che sicuramente può vincere delle tappe. Ma non ci fermiamo qui perché ci sono anche Oss, Paolini e Quinziato che sicuramente non resteranno fermi a guardare».

Per quanto riguarda i giovani stranieri, chi sono secondo lei quelli di cui sentiremo sicuramente parlare in questo Giro?
«Mattew e gli emergenti francesi Allaphilippe e Pinot. La Francia sta facendo un ottimo lavoro con i suoi ragazzi: sta creando un ottimo vivaio».

Lei ha molta esperienza e un ottimo occhio critico che le deriva dall’aver corso tanti anni e ha indossato tante volte la maglia azzurra in nazionale. Oggi, da cittì, chi porterebbe per certo ai prossimi Mondiali?
«E’ difficile dirlo perché la stagione è ancora lunga e ci sono corridori che stanno mettendo a punto la preparazione e che vedremo nella seconda parte dell’anno, al Tour de France in particolare.
Considerando quello che ho visto fino ad ora, posso dire che mi piacciono molto Caruso e Formolo e aspetto di vedere Trentin e Aru con Nibali».

Parlando di Nibali, fin qui non ha dimostrato di essere al massimo in questa prima parte di corse. Cosa pensa dello Squalo dello Stretto il cittì?
«Sinceramente credo e spero che sia come lo scorso anno, dove nelle classiche non aveva particolarmente brillato. Si è sbloccato ai campionai italiani vincendo in un modo fantastico e alla fine tutti lo abbiamo visto trionfare al Tour de France. Secondo me, anche quest’anno potremmo assistere a qualcosa di simile».
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