Due giorni di tuffi agli Europei acquatici di Budapest e l’Italia ha già completato il set di medaglie: all’argento di eri nel team event nella sera della Duna Arena ha oggi aggiunto l’oro di Elena Bertocchi e il bronzo di Chiara Pellacani nella gara da un metro, non olimpica ma mondiale sì. E’ la specialità che a livello continentale Tania Cagnotto ha vinto sette volte e che la Bertocchi aveva già fatto sua, Kiev 2017. Le due ragazze, la Bertocchi milanese di nascita e la romanissima diciottenne Pellacani, fanno coppia nel tuffo sincronizzato da tre metri ed in questa gara si sono qualificate per le prossime Olimpiadi di Tokyo.
All'ultimo tuffo
La gara si è risolòta all’ultimo tuffo, un tuffo al cuore positivo per Elena che, grazie al salto mortale e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo (codice 5333B che mai dimenticherà e numeri che magari giocherà al lotto) otteneva 58,50 punti. Questi la portavano alla quota finale di 259,50 che le consentiva il sorpasso su Chiara Pellacani che dal secondo tuffo in poi era stata sempre al comando della classifica provvisoria.
Peccato per Chiara e per la doppietta azzurra che la svizzera Heimberg, prima in preliminare e dunque ultima a tuffarsi, facesse 52 punti e s’intromettesse tra le due nostre splendide atlete. Un altro tuffo al cuore negativo per Chiara. Comunque, quasi da non dire, l’Italia è prima nel medagliere dei tuffi, ma troppo c’è ancora da giocarsi.
Piattaforma sul futuro
Maia Biginelli e Riccardo Giovannini, romani del 2003, hanno disputato la finale a cinque del tuffo sincronizzato dalla piattaforma: con gli italiani erano ucraini, inglesi, russi e tedeschi, cioè i rappresentanti delle migliori cinque nazioni europee nel settore tuffi (la Cina è un altro mondo). Il podio era difficile e infatti non è venuto, non tutti gli sport sono come il calcio… “Siamo giovani, possiamo crescere, stiamo trovando l’affiatamento giusto, quest’anno abbiamo gareggiato davvero poco” dice Riccardo, reduce dall’argento nel team event; “Tutta esperienza, peccato quell’errore nel triplo e mezzo avanti” dice Maia.
273.18 il punteggio finale degli azzurri; 325.68 per i favolosi adolescenti ucraini, lui Sereda lei Bailo, classe 2005, con lui che potrebbe, a Tokyo, dare un dispiacere perfino ai magici cinesi. Gli storici tuffatori, il russo Minibayev e il tedesco Hausding, sono terzo e quarto con le loro compagne, gli inglesi secondi anche senza Daley, forse impegnato all’uncinetto, attività che adora.
Sincromarta
Ottava nella finale del solo tecnico Marta Murru; un piccolo errore seguendo la musica del Prelude di Havasi, pianista che sa suonare lo stesso tasto 468 volte in un minuto (record da Guinness) costa qualche punto a “Miss Sport” quale fu eletta la ragazza ligure al concorso di Miss Italia 2018. “Per fortuna le mie gare non sono finite: imparerò da questo errore”, dice. Già domani che sarà impegnata nella finale del solo libero? Ha vinto l’ucraina Fiedina.
E ora Greg
Domani irrompe il fondo al Lupa Lake, lago freddo che ha riempito una vecchia miniera in zona Budapest; l’acqua dovrebbe essere sui 17 gradi, obbligando quindi i concorrenti ad indossare la muta per non gelare. Il programma di apertura prevede i 5 chilometri sia maschili che femminili. Tra gli uomini con Gregorio Paltrinieri, che comincia il suo Europeo da cinque gare (oltre a questa, i 10 chilometri e la staffetta in acque libere, poi in vasca 800 e 1500) sono Marcello Guidi e Dario Verani; le tre ragazze azzurre sono Giulia Gabbrielleschi, Barbara Pozzobon la “caimana” e Ginevra Taddeucci.