Questa situazione è il male, e chi l'ha causata non può essere la cura». Mei punta a creare una struttura centrale leggera di allenatori, meno numerosi ma meglio pagati («Non possono vivere con 6.500 euro»), senza ingerenze politiche, e dare sostegno alle società che scovano i talenti nelle scuole e li allevano. «E chi sta fuori dalle regole non appartiene alla nostra famiglia - ha chiarito senza esprimersi sul caso doping di Schwazer -. Il codice etico giuridicamente è carta straccia. Non è possibile assistere a certe pantomime: la maggior parte degli azzurri sia puliti, ma chi salta controlli o è positivo non avrà più l'assistenza federale».
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