Morandi: «Mi butto nell'Arena», doppio
show canoro su Canale 5 con Cher

Morandi: «Mi butto nell'Arena», doppio show canoro su Canale 5 con Cher
di Marco Molendini
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Martedì 1 Ottobre 2013, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 15:14
Galeotta fu l’Arena. Giusto un anno fa, con Morandi a sostenere l’amico Adriano Celentano andato nel pallone. Per la verità, lo racconta il sempreverde Gianni (che continua a tenere a bada gli anni che passano, a dicembre sono 69, con diete ferree e tanta corsa), l’idea di un bis del doppio show canoro e televisivo sbocciò proprio quella sera a Verona, con Giammarco Mazzi e i dirigenti di Canale 5.



Fatto sta che ora il debutto è vicino: lunedì e martedì prossimi a Verona, con tanto di ospiti titolati. E in contemporanea (quale migliore promozione che un doppio spettacolo in tv) ecco un album nuovo di zecca, fatto di inediti (non ne faceva uno da sette anni) e dall’andamento musicale decisamente morandiano fatto di canzoni levigate, dal gusto melodico e la sua voce ad accarezzarle. Insomma, un Morandi che fa il Morandi.



Gianni, il disco ha un titolo esortativo, Bisogna vivere: si riferisce al clima che l’Italia sta vivendo? «E' un bel pezzo di Pacifico che fotografa la realtà. E' il proseguimento ideale dello stiamo uniti che avevo lanciato proprio a Sanremo. Vedere l’Italia ridotta così mi dispiace molto. Dobbiamo ritrovare il nostro orgoglio ci vuole un ottimismo non ingenuo, che costruisce, come dice il presidente Napolitano. Mi auguro che il nostro presidente del Consiglio trovi il bandolo della matassa, una crisi di governo adesso sarebbe molto pesante, il nostro Paese deve rimanere in serie A».



Dopo cinquant'anni di carriera, 600 canzoni lanciate e quant’altro, dove trova la voglia di rimettersi in gioco? «Viene, torna soprattutto se hai riposato per un po’, come ho fatto io dopo aver condotto due Sanremo. E poi era tanto che non facevo dischi. Ho cominciato a mettere insieme canzoni, ne ho sentite oltre 300. Qualcuna mi è arrivata anche da facebook. Eppoi con la Sony ho un contratto, per altri due album che chissà se farò mai».



Dopo Raiuno passa a Canale 5. «Ci ho già lavorato. Nel 2004 trasmise un concerto dal Palasport di Rimini, che ebbe un boom di ascolti, e ho fatto anche un paio di fiction. Ma io ho lavorato con tutte le reti, Rai 1, Rai 2, Rai 3, Retequattro, Italia 1, La 7. La prossima volta farò un concerto su facebook».



All’Arena ci saranno ospiti pesanti, ma Celentano non restituirà il favore. «Mica siamo Gianni e Pinotto. Siamo amici e ci siamo ritrovati di recente. La porta è aperta, ma non credo che Adriano verrà. Faremo altre cose, abbiamo tanto tempo a disposizione....».



Non ci sarà neppure Fiorello... «Di nomi ne sono stati fatti. Certo, abbiamo aperto le porte a tanti. Fiorello è complicato, prima dice di sì, poi di no. Alla fine mi ha invitato alla sua edicola. Ci andrò».



Ci sarà il ritorno di una grande star come Cher. «Sapevo che aveva un disco in uscita e le ho scritto su facebook. Mi ha risposto subito: I come, vengo. Ci conosciamo dal Cantagiro del '71 dove lei fece tre date con il marito Sonny Bono».



Altro ritorno, altra coetanea, Rita Pavone, anche lei ha un disco in uscita: che fa, viene? «Mi farebbe molto piacere, abbiamo cominciato assieme, eravamo i minorenni della canzone. Era il 62, lei partì con La partita di pallone e io con Andavo a cento all’ora. Lei ebbe un trionfo immediato, io ho dovuto aspettare un po’».



Ritroverà all’Arena un altro personaggio con cui avete lavorato ai tempi gloriosi della Rca, Ennio Morricone. «Ennio ha fatto per me 60 arrangiamenti: da Andavo a cento all'ora a C'era un ragazzo, in mezzo ci sono stati 30 milioni di dischi. Guiderà l’orchestra, ne abbiamo una di 100 elementi, per una sua composizione, poi canterò accompagnato da lui il tema dal film Sacco e Vanzetti e Se non avessi più te».



Tornando al disco, accanto all’orgoglio italiano c’è anche un po' di fierezza emiliana, visto che canta anche in dialetto. «E' il dialetto della mia città, lo parlo quando vado allo stadio o sono con gli amici, ma non lo avevo mai usato per cantare. Il pezzo Bellemilia mi è arrivato da facebook, l’ha scritta un giovane autore emiliano che aveva vissuto il terremoto, Gianluca Taddia».
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