Sanremo, Al Bano accusato di plagio:
«32 battute identiche a mio brano»

Al Bano a Sanremo (foto Claudio Onorati - Ansa)
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Sabato 19 Febbraio 2011, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 23:30
SANREMO - “Amanda libera” di Al Bano ha il ritornello identico a “Immigration” di Jonathan Cilia, tenore ragusano con cinque dischi lirico-pop alle spalle, noto pi all’estero che in Italia.



Raggiunto al telefono ci ha raccontato: «Anni fa chiamai la Tenuta Carrisi e chiesi di parlare con Al Bano, ovviamente non ci riuscii. Suo fratello però mi invitò a mandare il progetto via mail. “Lo sentiamo e ti facciamo sapere” disse. Da allora, il silenzio. Richiamai in seguito e la segretaria rispose: “Se non le ha risposto vuol dire che non gli interessa”».



A quel punto Cilia decise di pubblicare “Immigration” nel suo disco “From the darkness to the light”, distribuito all’estero nel 2005 e subito messo su You Tube: «Il brano ha avuto molta esposizione in Canada e sul web, eppure in “Amanda è libera” ci sono almeno trentadue battute identiche alle mie. Posso benissimo cantare la mia canzone su quel ritornello. Sono dispiaciuto perché sono cresciuto con Al Bano, adoro la sua musica e la porto nel mio repertorio in giro per il mondo. Sentirla al Festival di Sanremo mi ha emozionato e ferito al tempo stesso. Avrei voluto essere almeno citato o chiamato a duettare con lui».



Cilia e il suo manager Giuseppe Dimora confermano di aver nominato un perito di parte per verificare che ci siano i presupposti per parlare di plagio parziale ed ottenere un riconoscimento artistico: «Non voglio specularci su, non sono i soldi ad interessarmi. Vorrei che da questa situazione uscisse qualcosa di bello, magari una collaborazione artistica, e non farla diventare una stupida polemica all’italiana. Desidero solo che ci siano pari opportunità in questo paese».



Il tenore ha provato a farsi conoscere su territorio italiano, si rivolse ad Al Bano proprio per farsi aiutare, per ottenere un parere su come muoversi: «Sono dovuto andare all’estero per cercare fortuna e la fortuna la fa un altro con il mio ritornello. Non capisco perché in Italia non riesco ad essere ciò che vorrei essere. Mi costringono ad andarmene, però poi sento la gente canticchiare le mie canzoni».



Il testo di “Immigration” parla appunto del distacco dalla propria terra, della necessità di partire per trovare lavoro, come quello di “Amanda è libera”, sebbene le parole scelte siano diverse: «Gli amici mi chiamano Gulliver, ho due bambini in Toscana che non vedo mai perché per riuscire a farli vivere bene devo fare concerti fuori. In Italia ti offrono al massimo il pianobar. Avrei voluto entrare in gara al festival ma sono piccolo e lotto contro i giganti. Spero che quello che sta succedendo serva almeno a qualcosa».
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