di Giacomo Perra
80mila dollari. È la non modica cifra versata da Justin Bieber per espiare uno dei suoi più recenti “peccatucci”. A costringere il ventenne canadese ad alleggerire, e di tanto, il portafoglio è stata una condanna di un tribunale. Alla popstar canadese, infatti, lo scorso luglio una corte californiana avevo inflitto la salatissima multa per gli atti vandalici compiuti contro la villa del suo vicino a Calabasas, città della contea di Los Angeles.
I fatti contestati risalgono al gennaio 2014 quando Bieber fu incastrato dalle telecamere di sicurezza mentre scagliava alcune uova verso la facciata dello stabile.
Insieme alla sanzione pecuniaria, per l’interprete di “One Time” e “Baby” erano scattati obbligatoriamente anche dodici sedute di psicoterapia per il controllo e la gestione della rabbia, di cui sei già scontate, sei giorni di servizio sociale e il regime di libertà vigilata fino al 2016.
“Justin è felice di lasciarsi finalmente alle spalle tutta la questione” - si legge in un comunicato inviato alla Cnn -. “Continuerà ad andare avanti e a concentrarsi sulla sua musica e sulla sua carriera”.
Nel suo curriculum, infatti, Bieber vanta (quasi) più grane giudiziarie che dischi pubblicati. Multa a parte, l’ultima noia con la giustizia è dello scorso settembre quando venne arrestato e successivamente rilasciato per aggressione nei confronti di un uomo a cui aveva tamponato il furgone. Sarà stata davvero l’ultima?