Bowie, l’addio pianificato: messaggi oscuri, riferimenti esoterici,  addirittura l’ombra della “dolce morte”

Bowie, l’addio pianificato: messaggi oscuri, riferimenti esoterici,  addirittura l’ombra della “dolce morte”
di Cristina Marconi
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Mercoledì 13 Gennaio 2016, 23:47 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 14:54

Se il mondo è una foresta di simboli, come scriveva Baudelaire nelle Corrispondenze, la morte di David Bowie è un tratto particolarmente fitto e denso di quella foresta, visto che in essa si possono trovare tante interpretazioni e messaggi quanti sono gli elementi che l'artista sembra aver consapevolmente disseminato. Molto di quello che è avvenuto nell'ultima settimana appare frutto di una regia geniale, in cui la tragedia di una morte per cancro non ha travolto la capacità artistica di uno dei più grandi uomini di spettacolo di sempre, ma sembra averla addirittura accentuata.
 


Elementi così espliciti che a ripensarci fanno venire la pelle d'oca, come il messaggio di Blackstar e l'ultimo video, Lazarus, in cui appare sul letto di morte, sono accompagnati da messaggi oscuri e criptici, di quelli che terranno i fan e gli esegeti impegnati per i prossimi anni come il più arduo dei rompicapi, tra citazioni di scrittori svedesi morti suicidi a 31 anni - 'la villa di Ormen', dal titolo di un acclamato romanzo di Stig Dagerman - e riferimenti esoterici sui quali sbizzarrirsi. Per alcuni, potrebbe essere persino l’ammissione di una “dolce morte”, preparata con cura, con abilità da regista, dopo l’uscita dell’ultimo disco. E il fatto che Blackstar, il 25mo album di Bowie e l'unico senza una sua immagine in copertina, si prepari a scalare per la prima volta le classifiche americane, superando secondo le previsioni anche il vendutissimo 25 di Adele entro la fine della settimana, dimostra quanto l'amore per Bowie e il mistero che avvolge la sua scomparsa abbiano colpito il pubblico.

 

CARNEGIE HALL Il 31 marzo prossimo, al Carnegie Hall di New York dove il cantante si esibì durante il suo primo tour americano nel 1972 con gli Spiders from Mars, si terrà un grande concerto che avrebbe inizialmente dovuto essere un tributo, con lui in platea, e che si è rapidamente trasformato in una commemorazione postuma, con 2.800 biglietti venduti in due ore e un programma di artisti in rapida evoluzione dopo la notizia della morte. Che è giunta poche ore dopo l'annuncio del concerto stesso, The Music of David Bowie, nell'ennesimo episodio che fa pensare che tutto sia stato organizzato seguendo un piano ben preciso.

«La tempistica della nostra vendita di biglietti è bizzarra e lo spettacolo si sta caricando di tante nuove emozioni», hanno spiegato gli organizzatori sul sito, dopo che lo spettacolo aveva raggiunto il sold out domenica pomeriggio. Ma c'è ancora di più, nella foresta di simboli di Bowie: oltre ai 7 brani di Blackstar, ce ne sarebbero altri che non c'è stato tempo di inserire nella versione finale dell'album ma che potrebbero comunque vedere la luce nei prossimi mesi. Lo scrive il Los Angeles Times, secondo cui «ci sono cinque altre canzoni di quelle sessioni che devono ancora essere rese note. Bisognerà aspettare il prossimo natale e sperare in un'edizione deluxe». E anche Lazarus, lo show con le musiche di Bowie, potrebbe andare avanti oltre la data prevista a New York, sbarcando a Londra, mentre emergono i progetti che l'artista aveva ancora in cantiere.

GUARDIANI DELLA GALASSIA Oltre al rifacimento del disco Outside, come ha rivelato Brian Eno, c'erano trattative in corso per fare un cameo nel sequel de I Guardiani della Galassia, in agenda a febbraio. «Abbiamo saputo dal suo staff che questa cosa potenzialmente era fattibile», ha dichiarato il regista James Gunn, aggiungendo: «Chi immaginava che cosa sarebbe successo?» Ma se da una parte Bowie ha messo sul piatto abbastanza elementi per saziare i suoi fan anche dopo la sua morte, su questa resta il massimo mistero. È morto a casa sua, a New York, dove viveva dal 1993, ma secondo il New York Post sarebbe invece spirato a Londra, la sua città natale. A cui ufficialmente avrebbe dato un ultimo addio in incognito nel 2014, poco dopo la diagnosi, visitandola come un turista normale insieme alla moglie Iman e alla figlia quindicenne Lexi. I tre sarebbero andati ovunque, anche sul London Eye e a Brixton, e nessuno li ha riconosciuti. Indisturbati, felici, liberi. David Bowie, come dicono gli inglesi, era nascosto sotto gli occhi di tutti.

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