La musica classica e quella pop, l'amore e la morte, il rovo e la rosa. Il mondo di Angelo Branduardi è da sempre fondato sul confronto, sulle diversità che vengono a contatto e creano qualcosa di magico. Non è forse un caso, per un cantautore, anzi un Maestro (si è diplomato al Conservatorio già all'età di 16 anni, «Ma hanno cominciato a chiamarmici dai 50 anni in poi», ha raccontato a Messaggero Tv), che artisticamente è stato svezzato in una Genova che è la patria dei contrasti, della bellezza e della miseria, della ricchezza e della povertà. Quella Genova che ha regalato tanto alla musica italiana e che continua ancora oggi a risuonare nei dischi dei tanti artisti che ne hanno colto l'eredità.
Per cui il nuovo album di Angelo Branduardi non poteva che chiamarsi "Il rovo e la rosa - Ballate d'amore e di morte": una selezione di tenerissime "ballads" del periodo elisabettiano, tanto dolci nel suono quanto dure nei contenuti.
«Un giardino segreto da scoprire»: è così che Branduardi ha definito il tour che sta affrontando, tanto bello quanto sfiancante, che lo porterà nel giro di pochi giorni in tutta Europa, dalla Germania al Belgio, passando per la Francia (il concerto all'Olympia di Parigi del prossimo 7 febbraio è già sold out) e ovviamente per l'Italia. Il 18 febbraio sarà al Teatro Nazionale di Milano, il 22 al Teatro Chiabrera di Savona, il 6 marzo al Teatro Comunale di Belluno, il 15 marzo al Teatro Jacopo Da Ponte di Bassano del Grappa e il 29 marzo a Roma, all'Auditorium della Conciliazione.