La sua vita privata si intreccia con quella professionale che lo vede protagonista di campagne umanitarie contro la pena di morte, la tortura, la violenza su donne e bambini, in un spettro di interventi e sollecitazioni che riscaldano la temperatura dell’ascolto radiofonico. Da un lato, così, c’è l’inchiesta che passa al setaccio i fatti che avrebbero portato la donna a gettarsi da una finestra, dall’altro si parla di mutilazioni genetiche, di rifugiati politici, di bambini seviziati. Come due strade all’apparenza parallele che però s’incrociano in più punti. Il racconto riesce ad essere serrato nei momenti di maggiore tensione investigatrice e anche diluito, oltre la dimensione strettamente romanzesca, intorno ai temi che riguardano l’impegno giornalistico, la capacità/difficoltà di sensibilizzare e mobilitare l’opinione pubblica su grandi questioni che riguardano il tormentato universo contemporaneo, segnato da violenze, guerre, disordini d’ogni tipo.
Il ritratto di un uomo coinvolto su vari fronti riesce ad essere più credibile proprio perché è a più facce, oltre alla narrazione si affida a forme miste di scrittura, , come la documentazione saggistica e la poesia. E una poesia è posta in calce a molti capitoli, come una sorta di suggello che accorda il sentimento e il movimento del racconto. Poesie che appartengono al registro tematico ed espressivo del poeta Forbice il quale spesso si è interrogato sul dolore e sull'orrore del mondo, su temi di scottante attualità sulla scena del pianeta, sull'«ansia e la paura di vivere con i fantasmi sempre in agguato», in versi tesi, carichi di passione morale e civile.
Aldo Forbice
"Fuori dal coro"
Dario Flaccovio editore
318 pagine 18 euro
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