Una circostanza che lascia attoniti gli italiani, quasi increduli alla notizia che proprio l’uomo che ogni venerdì "entra nelle loro case" con il programma dei record Portobello altro non sarebbe che un camorrista e uno spacciatore di droga. L’istantanea che ritrae Tortora con le manette ai polsi in pochi istanti riesce a deturpare la sua immagine pubblica, cancellando in un colpo solo la carriera nitida di un uomo che non ha mai barattato la propria coscienza. Scaraventato in carcere, il giornalista scoprirà che esiste un’Italia ben diversa da quella che credeva di conoscere, molto più vera e dolente. Ben presto la lunga detenzione e un processo kafkiano trasformeranno il suo dramma personale nel simbolo della malagiustizia italiana. Eletto deputato europeo e presidente del Partito radicale, Tortora combatterà fino all’ultimo dei suoi giorni per i diritti dei detenuti e contro una magistratura irresponsabile.
Già pubblicato nel 2008 da Sperling&Kupfer, il volume scritto da Pezzuto vanta tre edizioni e una trasposizione televisiva su Rai Uno nella fortunata serie diretta e interpretata da Ricky Tognazzi. Di “Applausi e sputi” hanno scritto in tanti, a partire da Giangiacomo Schiavi del Corriere della Sera, che lo ha definito «un libro duro, spietato, contro la rimozione collettiva», fino al leader dei Radicali Marco Pannella, recentemente scomparso e compagno di partito dell’autore: «Sono certo che questo è il primo libro che racconta Tortora. Raccontare Tortora, come chiunque, testimonia due cose: un dato oggettivo e un soggetto (chi lo scrive, la sua interpretazione e la sua lettura). E sono certo che la lettura che Vittorio dà a questa storia è quella che più ne rispetta le verità e restituisce i connotati a Enzo Tortora».
“Applausi e sputi” di Vittorio Pezzuto (Kepler Edizioni, pagg. 550, 5.99 euro)
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