Il Museo Greco-Romano di Alessandria d’Egitto riapre al pubblico dopo quasi 20 anni

Si tratta di uno dei musei più importanti dell'intero bacino Mediterraneo: era stato chiuso nel 2005

Il Museo Greco-Romano di Alessandria d’Egitto riapre al pubblico dopo quasi 20 anni
di Rossella Fabiani
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Martedì 24 Ottobre 2023, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 20:55

Il museo Greco-Romano di Alessandria d’Egitto è finalmente riaperto. Dopo venti anni, quella di due giorni fa è stata una riapertura in grande stile che ha mostrato il nuovo allestimento. Considerato il secondo museo più antico in Egitto, è un vero e proprio gioiello unico nel suo genere.

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La storia

L’idea di costruire ad Alessandria un museo che preservasse il patrimonio culturale della città, venne all’archeologo ed egittologo Giuseppe Botti nel 1891, nel momento in cui i reperti alessandrini iniziarono ad essere trasferiti nei depositi del Museo di Bulaq al Cairo.

Secondo Botti non era giusto strappare dalle loro radici questi manufatti che raccontavano la storia della città costiera. E proprio grazie al suo impegno, venne costruito il museo che poi fu inaugurato il 26 settembre 1895 sotto il terzo e ultimo Khedive d’Egitto, Abbas Hilmi II. Da allora il museo divenne simbolo della città e un faro della cultura e della storia ad Alessandria. Come direttore, Giuseppe Botti - apripista italiano della papirologia - aumentò la collezione con gli scavi da lui stesso diretti nella necropoli di Kōmesh-Shugāfah, a Hamūd es-Sawari, a Borg Abū el-Hashem e nei pressi della cosiddetta colonna di Pompeo, sotto la quale venne alla luce il Serapeo.

Chiuso nel 2005, il museo è stato oggetto di un lungo progetto di restauro che ha portato all’allestimento attuale di quello che è considerato uno dei musei più importanti dell’intero bacino del Mediterraneo.

Con questo “nuovo” museo il Ministero delle Antichità egiziano vuole far conoscere il glorioso passato di Alessandria, rivivendo i tempi in cui la città era un polo di scienze e d’intelletto, il punto d’incontro di diverse culture e civiltà, ed era la destinazione che  tutti gli studiosi e filosofi del mondo antico ambivano frequentare e verso la quale si recavano in pellegrinaggio proprio per la sua influenza culturale.

Il Museo

La sezione museale, disposta su due piani, si sviluppa tra il piano terra e il primo piano con un’esposizione di oltre seimila reperti che coprono i diversi periodi storici che si sono susseguiti in Egitto e, in particolare, ad Alessandria. Il museo copre in totale una superficie di 5.200 mq, 724 dei quali sono riservati a un patio dove domina la colossale statua della dea Iside.

Al piano terra, lungo le 27 sale che coprono un’area di 2.416 mq, sono esposti in ordine cronologico reperti che narrano la storia della città fondata da Alessandro Magno a partire dall’epoca pre-alessandrina (V secolo a.C.) fino a quella bizantina (VI secolo d.C.). Ci sono poi le sale dedicate al grande condottiero macedone, Alessandro Magno, a Cleopatra e a Marco Antonio, ai filosofi e al fondatore italiano del museo. Ci sono poi negozi di antiquariato, souvenir e, non accessibili al pubblico, i depositi di antichità e i laboratori di restauro.

Al mezzanino troviamo la sala per la didattica, la gipsoteca, l’archivio e la sala studi.

Al primo piano, i reperti esposti in 1.340 mq trattano diversi temi: il Nilo, l’agorà, la terra rossa, l’industria e il commercio, le monete, l’arte alessandrina, le sculture alessandrine, la zona di Bubasti, le catacombe di Kom el-Shoqafa e l’area circostante. Oltre ai reperti, allo stesso piano, il museo ha un’aula magna, una biblioteca con libri rari e manoscritti sulla civiltà egizia tra i più antichi al mondo, una caffetteria, un ristorante e negozi.

Ognuno dei seimila reperti esposti documentano quanto questi manufatti venissero apprezzati e richiesti in tutto il bacino del Mediterraneo già dai tempi antichi che, con l’intensificarsi degli scambi grazie al porto dei Alessandria, raggiunsero  lidi molto lontani.

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