Gio Evan: «I social? Se non ci fossero busserei alle porte»

Gio Evan: «I social? Se non ci fossero busserei alle porte»
di Costanza Ignazzi
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Lunedì 15 Aprile 2019, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 12:50

Poeta, scrittore, cantautore, umorista e chi più ne ha più ne metta. Una biografia ambiziosa quella di Gio Evan, classe 1988, conosciuto dai più come il guru dei romantici da tastiera. Se recentemente qualcuno si è fidanzato, lasciato, innamorato o disamorato nella vostra cerchia di amici è molto probabile che sui profili social abbia descritto il momento attraverso i versi ultracondivisi del giovane artista. Lo ha fatto perfino Elisa Isoardi, illustre ex di Matteo Salvini, facendo balzare di colpo il poeta trentenne agli onori delle cronache.

Chi è Gio Evan, il musicista e poeta citato dalla Isoardi nel post d'addio a Salvini

Lui, però, non ha dato troppa importanza alla questione: «Io ho visto solo una ragazza che ha dedicato una poesia al suo ex spiega quando si parla di arte bisogna spogliarsi di preconcetti, giudizi e ruoli. Vivo di persone che dedicano le mie parole ad altre persone. Questo mi interessa: che nella vita si possa vibrare di poesia». Ma anche di libri e musica: il suo nuovo lavoro, Cento cuori dentro, presentato ieri alla libreria Mondadori di via Tuscolana ed è appena uscito il nuovo singolo, Himalaya Cocktail, che anticiperà il secondo disco. «Questa volta - racconta - non è tanto l'amore il tema centrale, si tratta di una ricerca di valori». E infatti lo scrittore Leon, protagonista del libro, ha anche un consigliere-santone di origine guatemalteca. Un che di autobiografico e un'ispirazione che viene da lontano: dal 2007 al 2015 Gio Evan ha girato il mondo in bicicletta, frequentando gli sciamani di India e Sudamerica, che lo hanno ribattezzato con il nome con cui è diventato famoso. «Stavo scappando da un'università e un lavoro che non volevo - ricorda - Di solito si tratta di un concetto che sottintende una cerca vigliaccheria, ma non si può andare troppo lontano da noi stessi». Cosa stava cercando? «La cosa affascinante è che non cercavo niente, ma ho trovato un sacco di cose. Mi è andata bene perché ho avuto tempo di annoiarmi di me stesso», ride.
 



Una volta tornato in Italia si è votato completamente all'arte, tra libri e progetti musicali, il tutto all'insegna dell'amore, anzi, come ama ripetere, dell'amorevolezza. E i social lo hanno notato e celebrato: su Instagram sfiora i 500mila follower, anche se lui non segue nessuno. «Si tratta di un'arma a doppio taglio - spiega - io non frequento i social, non uso né le chat né Whatsapp. E non seguo gli altri perché non mi interessa, sarei un ipocrita e non ne sono capace. Ciò che promuovo è un'altra cosa: la vita vera». A chi gli fa notare che probabilmente il suo percorso senza il web sarebbe stato diverso, risponde senza esitare: «Se Facebook non fosse esistito avrei trovato un'altra strada: sarei anche andato a bussare porta a porta». E ora che il successo è arrivato? «Voglio continuare a provare ogni forma di arte. Purché sia fatta con amorevolezza».
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