Sorrentino battuto dal film giapponese
ai Golden Globes senza tv e senza star

Una scena di "Il potere del cane" di Jane Campion
di Gloria Satta
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 09:27

Delusione per Paolo Sorrentino e il suo travolgente ”E’ stata la mano di Dio”: ai Golden Globes, i premi assegnati dalla stampa estera di base a Hollywood, vince come miglior film straniero ”Drive My Car” diretto dal regista giapponese Ryusuke Hamaguchi, premiato come migliore sceneggiatura a Cannes, e ispirato a un racconto di Murakami Haruki. Il prossimo obiettivo di Sorrentino, entrato nella shortlist dell’Oscar, è ora la nomination (annuncio l’8 febbraio). Ma quest’anno è andata in scena a Los Angeles un’edizione in torno minore dei Golden Globes, funestati dalle polemiche, bersagliati dalle accuse: niente diretta tv (si è tirata indietro la rete Nbc, che negli anni scorsi sganciava 60 milioni di dollari all’anno per assicurarsi i diritti della diretta), niente red carpet, niente presentatori, zero talent. L’annuncio dei vincitori è stato dato solo sui social. Un triste paradosso per la cerimonia, fino a ieri sinonimo di glamour.

LE POLEMICHE. I Golden Globes, per anni considerati l'anticamera degli Oscar più a torto che a ragione, per una pigra consuetudine giornalistica, sotto il peso delle polemiche hanno ormai perso prestigio e smalto: la Hfpa, l’associazione dei corrispondenti stranieri a Hollywood che li assegna è stata accusata di essere una casta privilegiata e impenetrabile. In più, peccato oggi imperdonabile, sarebbe colpevole di non inclusione perché nessuna persona di colore figura tra i circa 100 giornalisti votanti. Sono inoltre venute a galla le pratiche ”non trasperanti” dell’associazione, cioè i rapporti di collaborazione eticamente inaccettabili di alcuni soci con produttori e distributori. E una superstar come Tom Cruise ha restituito le sue 3 statuette.

I VINCITORI. Eppure, anche quest’anno, i premi sono grandinati.

Miglior film drammatico è risultato ”Il potere del Cane” di Jane Campion risultata anche migliore regista, miglior musical è ”West Side Story” di Steven Spielberg, miglior cartoon ”Encanto”. Tra gli attori, nella categoria ”drama”, hanno trionfano Nicole Kidman per ”Being the Ricardos” (aveva il ruolo della star degli anni Sessanta Lucille Ball), Will Smith per ”Una famiglia vincente - King Richard” (in cui faceva il padre delle tenniste Serena e Venus Williams), mentre per i musical e le commedie si sono imposti Andrew Garfield per ”tick, tick...BOOM” e Rachel Zegler, la giovane rivelazione di ”West Side Story”. Per lo stesso film Ariana DeBose ha vinto come migliore non protagonista e il suo omologo maschile è risultato Kodi Smit-McPhee per ”Il potere del cane”. ”Belfast” di Kenneth Branagh ha vinto per la sceneggiatura, ”Dune” per la musica di Hans Zimmer, ”No Time To Die” per la canzone.

LE SERIE. Migliore serie è risultata ”Succession”, premiato anche il protagonista Jeremy Strong. Globe all’attrice Michaela Jaé Rodriguez per ”Pose”. La migliore serie in chiave di commedia è ”Hacks”, nella stessa categoria hanno vinto gli attori Jean Smart (”Hacks”) e JasonSudeikis (”Ted Lasso”). Tra i non protagonisti si sono affermati O Yeong-su per ”Squid Game” e Sarah Snook per ”Succession”. ”The Undergrou nd Railroad” ha ricevuto il Globe come miglior ”limited serie”. Kate Winslet ha trionfato per ”Omicidio a Easttown” e Michael Keaton per ”Dopesick”.

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