Protagonista del film Gualtiero Saporito (Boldi) che si ritiene un grande chef, ma di cucina non capisce nulla. Da lui arrivano solo immangiabili schifezze. Per fortuna che c'è la saggia moglie napoletana, Beata (Foria), che cucina in modo semplice e buono. Ma, nonostante tutto, la fortuna bussa alla porta di Gualtiero nella persona di Furio Galli (Casagrandre), proprietario di una famosissima ditta di catering che gli offre il posto di capo cuoco nella brigata che parteciperà alla gara d'appalto indetta per il prossimo G7 a Trento.
Ma Furio non vuole affatto che la sua squadra vinca. Deve infatti salvare la sua azienda sull'orlo della bancarotta e ha così promesso di perdere in cambio di un cospicuo regalo. E con Gualtiero come chef, un aiuto cuoco, Mario (Salvi), che non sente i sapori, un sommelier, Filippo (Bandiera) astemio e una pasticciera (Chillemi) che esce dalle torte anziché prepararle, il gioco dovrebbe essere fatto. Ma come nelle migliori commedie non tutto va come previsto.
«Siamo abituati a vedere in tv chef bravissimi - dice Parenti - e così mostrarne uno che non ne capisce nulla era un'idea che mi piaceva. Anche il G7 è un argomento di attualità che ci sta sempre bene in una commedia. E se abbiamo messo alla berlina Trump (si vede in preda al vomito, ndr), Gentiloni (sul water per un attacco di diarrea) e la Merkel (chiamata 'culonà), nessuno si deve offendere perché - dice ancora il regista toscano - è solo uno sberleffo».
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