Regionali, in Veneto la Lega fa il cappotto e il Pd processa Moretti

Regionali, in Veneto la Lega fa il cappotto e il Pd processa Moretti
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Lunedì 1 Giugno 2015, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 13:08
dal nostro inviato Claudio Marincola

TREVISO - L'unico governatore ad andare sopra il 50%. Una valanga di voti che ha travolto il Pd e ridimensionato l'eretico Flavio Tosi. Luca Zaia, non ha vinto. Ha stravinto. I suoi voti sommati a quelli di Tosi disegnano un Veneto a trazione integrale leghista. Impenetrabile al centro sinistra che qui non vince da più di vent'anni che sommati ai 5 della prossima legislatura fanno un quarto di secolo di governo del Carroccio.



"E dire che lei diceva di stare ormai ad un'incollatura da noi - quasi sorride e irride la sua avversaria il governatore riconfermato da un plebiscito - peccato

che io conosca i cavalli e non sentivo quel fiato addosso", sono le parole rivolte ad Alessandra Moretti la candidata Pd rimasta impantanata in padania ferma al 22%.



Il suo comitato, periferia industriale di Padova, è un via vai di facce scure di interrogativi che restano sospesi in questa prima afa di giugno "dove abbiamo sbagliato?". Sulle vetrine scure del capannone

utilizzato come ufficio sono rimasti i poster della candidata, perfettamente in tiro, tailleur, capelli a caschetto e quello slogan "il coraggio di cambiare" che i veneti non hanno raccolto.



Forse a tradirla è stata qualche gaffe di troppo, quella battuta sui pensionati che avrebbero potuto arrotondare l'assegno della pensione, ospitando i migranti, concetto secondo lei travisato dai media. O forse il furgone della campagna elettorale, fotografato a tradimento nell'unico istante in cui sostava nel parcheggio per i disabili? O forse quell'apertura ai matrimoni gay? Il processo interno è già cominciato.



Si consola invece Flavio Tosi, il 14% non è un risultato da buttare via il suo resta un nome da spendere tra i moderati, la diaspora ha avuto un prezzo ma forse ne valeva la pena.