Alex Britti, il concerto sul tetto infiamma via del Tritone: «Quanto sei rock, Roma»

Al tramonto, lo show del cantautore romano con i suoi più grandi successi

Alex Britti, concerto al tramonto sulla terrazza in via del Tritone: la festa per i 145 anni de Il Messaggero
di Valeria Arnaldi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Giugno 2023, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 07:07

«Gelido come la Luna mi guarda ma non mi parla mai Dov’è l’amore?». È stato Gelido, secondo singolo del suo primo album noto al grande pubblico, It.Pop, uscito nel 1998, il brano con cui Alex Britti, ieri sera, ha aperto il suo concerto per voce e chitarra – e, paradossalmente, ha “infiammato” la zona - sulla terrazza de “Il Messaggero”, in via del Tritone. Anzi, dalla terrazza, lasciando che la musica scendesse come pioggia sulla città. Il primo live nella storia del quotidiano, che in questi giorni festeggia i suoi 145 anni. E l’esibizione sul tetto - trasmessa in diretta sul sito - è stata una delle sorprese dell’articolato calendario di eventi organizzato per le celebrazioni. 

IL PUBBLICO

Maglietta nera, pantaloni sabbia e occhiali dalla montatura bianca con lenti scure, dopo il sound check pomeridiano, Britti ha invitato, di fatto, Roma a cantare, gridare, forse anche ballare, con lui.

Al tramonto, il suono potente e inatteso della chitarra, ha arrestato il passo di molti tra romani e turisti. Poi, le note di alcuni dei suoi brani più noti si sono diffuse per la via, diventando progressivamente sempre più intense, coinvolgenti, partecipate, o meglio “cantate”. Si perché sono stati numerosi i fan che si sono riuniti davanti al palazzo per ascoltare il concerto - e sperare poi di strappare all’artista un selfie o un autografo all’uscita - e tanti sono stati anche i passanti e i curiosi che, ritrovatisi nella zona per caso, non hanno voluto perdere lo spettacolo. Tutti con gli occhi al cielo, allora, pronti a cantare i suoi brani, dando, letteralmente, un nuovo ritmo alla serata. E creando un ricordo speciale: del cantante, del quotidiano, della città.

Video

I BRANI 

Canzone su canzone, Britti si è raccontato. «Sono lo stesso di prima ma con un piccoletto da accudire», ha detto, intervistato dal vicedirettore Alvaro Moretti, parlando della paternità, «Mio figlio si diverte molto sul palco, quando lo porto ai miei concerti. Non suona ancora, ma a casa fa casino con tutti gli strumenti musicali, gli piace toccarli. Soprattutto la chitarra». E ieri, Britti di chitarra ne ha fatta sentire tanta in strada, tra melodie pop e incursioni più rock - perfino spiegate effetto su effetto, prima di iniziare il concerto vero e proprio – tra corde a volte accarezzate e altre volte, invece, graffiate, a condividere diverse emozioni. E riflessioni. «Da piccolo facevo discorsi a volte strani chiedevo se è normale fare tutto con le mani. A volte usavo i piedi. Prendevo cose in terra chiedevo fosse giusta tutta questa brutta guerra», recita il testo della canzone Da Piccolo, che ha suscitato l’entusiasmo dei presenti. L’ovazione, però, è arrivata con le suggestioni romantiche di Oggi sono io: «E non so perché quello che ti voglio dire poi lo scrivo dentro una canzone non so neanche se l’ascolterai o resterà soltanto un’altra fragile illusione». Una dichiarazione d’amore che ha commosso più di una persona. Forti gli applausi per 7000 caffè: «Ho bisogno di te come l’acqua il caffè». Serenate per i fan. E per la città. 
Valeria Arnaldi 

© RIPRODUZIONE RISERVATA